lunedì 14 gennaio 2013

UNA SETTIMANA CON TRE PRIME IMPORTANTI in QuotidianoArte 14 gennaio



UNA SETTIMANA CON TRE PRIME IMPORTANTI
Giuseppe Pennisi

Tre prime importanti di teatro in musica questa settimana. Martedì 15 gennaio, si inizia con Falstaff di Verdi (in scena alla Scala dal 15 gennaio al 12 febbraio)  è particolarmente importante per vari motivi: a) è una nuova produzione, non una ripresa come gran parte degli spettacoli verdiani nella programmazione scaligera 2012-2013; b) il partner è la Royal Opera House (RHO) , il Covent Garden, di Londra (dove resterà allestimento in repertorio per diversi anni)b ); c) il lavoro affidato a Robert Carsen (regia) e Daniel Harding (direzione musicale) soppianta quello di Giorgio Strehler del 1981 (consegnato nel 2001 ad un bel Dvd) e  dà una tinta nuova al  capolavoro di un compositore quasi ottantenne, originalissima  partitura di un Verdi divenuto nella tarda maturità un maestro assolutonell’arte del teatro musicale.
 L’azione non è all’epoca elisabettiana, come in Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli ed anche nel mirabile lavoro fatto da Carlo Maria Giulini e Richard Eyer nel 1982 (Los Angeles, Londra , Firenze) e nella tradizione più in generale . Non viene portato ad un rave party come fece Luca Ronconi a Firenze una diecina di anni fa od in una stazione ferroviaria britannica all’inizio del Novecento come realizzato da Herbert Wernicke a Aix en Provence ed in una dozzina di teatri europei. Pare prendere parte dell’ispirazione dallo spettacolo di Marco Arturo Marelli, in scena dal 2003 alla Staatsoper di Vienna: la vicenda è portata nella Gran Bretagna pettegola degli Anni Cinquanta.

Sabato 19 difficile scegliere tra due grandi teatri del Mezzogiorno, il San Carlo di Napoli ed il Massimo Bellini di Catania. A Napoli, si alza il sipario su Rusalka di Antonin Dvořák , per la prima a Napoli.. La regia è di Manfred Schweigkofler, direttore artistico del Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano, e vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali.Sul podio, lo statunitense John Fiore del Norwegian Opera and Ballett, considerato un vero esperto del titolo. La lettura del titolo di Schweigkofler è  postmoderna, visionaria: un'opera green per una sirena che racconta del rapporto dell'umano con la natura, dei limiti dell'uno, delle grandezze infinite dell'altra. Le scene di Walter Schuetze si ispirano all'arte contemporanea, e sono impreziosite dalle videoproiezioni e dalle luci al led rispettivamente a cura di Christoph Grigoletti e Claudio Schmid.

Nel segno dell’ Anno Verdiano e della tradizione, l’opera inaugurale della Stagione Lirica 2013 del Teatro Massimo : Un ballo in maschera, che mancava da Catania da otto anni. I “Bellini” affida alla bacchetta di un grande della lirica qual è Josè Cura, che da qualche tempo affianca alla sua luminosa carriera di tenore anche quella di direttore d’orchestra, alla sapiente regia di Luca Verdone, alle belle voci del soprano Dimitra Theodossiou e del tenore Marcello Giordani.


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