Ha debuttato, con teatro esaurito e grande
successo, sabato 19 gennaio 2013, "Un ballo in maschera",
l’opera di Giuseppe Verdi con cui il Teatro Massimo Bellini di
Catania ha inaugurato la Stagione Lirica 2013. Un’apertura nel
segno del grande compositore di Busseto di cui quest’anno ricorrono i
duecento anni dalla nascita.
L’Anno Verdiano del “Bellini” è già cominciato lo scorso dicembre
quando il Teatro ha chiuso con "La traviata" la Stagione
Lirica 2012; proseguirà nel prossimo ottobre con la messinscena, in
prima per Catania, dell’opera "Stiffelio". Le due opere
verdiane della Stagione Lirica 2013 saranno accompagnate da una mostra
in due tempi, Verdi al Bellini, che è stata aperta proprio la
sera della “prima”. Vi sono esposti bozzetti e abiti di scena delle
tante opere verdiane date al Teatro Massimo Bellini nei suoi 123
anni di vita.
Questa prima fase è dedicata ai dodici allestimenti del Ballo che si
sono succeduti al “Bellini” dal 1928 a oggi. "Un ballo in
maschera" mancava da Catania da otto anni. Il “Bellini” per
l’occasione ha affidato la bacchetta adun grande tenore, Josè Cura,
che da qualche tempo affianca alla sua luminosa carriera vocale anche
quella di direttore d’orchestra. L’allestimento si avvale della
sapiente regia di Luca Verdone e delle belle voci del soprano Dimitra
Theodossiou e del tenore Marcello Giordani. L’opera resterà
in scena per sette recite, fino al 30 gennaio.
Gli interpreti sono: Riccardo, Marcello Giordani (Roberto
Iuliano nelle recite del 23, 26 e 30 gennaio); Renato, Piero
Terranova (Enrico Marrucci il 23, 26 e 30); Amelia, Dimitra
Theodossiou (Patrizia Orciani il 23, 26, 30); Ulrica, Nicole
Piccolomini (Elena Cassian il 23, 26, 30); Oscar, Manuela
Cucuccio; Silvano, Angelo Nardinocchi; Samuel, Paolo La
Delfa; Tom, Concetto Rametta; Giudice, Alfio Marletta (Giovanni
Monti il 23, 26, 30); Un servo di Amelia, Alfio Marletta (Giovanni
Monti il 23, 26, 30). Allestimento della Fondazione Arena di
Verona. Orchestra, coro e tecnici dell’E.A.R. Teatro Massimo Bellini.
Inizialmente prevista per il Teatro di San Carlo a Napoli,
osteggiata dalla censura borbonica che tanto tormentò Giuseppe Verdi,
l’opera "Un ballo in maschera" debuttò in realtà a Roma, al Teatro
Apollo, il 17 febbraio 1859. Per questo allestimento proposto dal
“Bellini”, che si avvale delle belle e suggestive scene di Raffaele
Del Savio, il regista Luca Verdone ha scritto nelle sue note di
regia: “Nella prodigiosa ricchezza della partitura musicale del ‘Ballo
in maschera’ si stenta a riconoscere l’autore della ‘Traviata’ e di
‘Rigoletto’ e più ancora del ‘Trovatore’ o dei ‘Vespri siciliani’. La
passione amorosa di Riccardo ed Amelia è più languida e sentimentale
che nella ‘Traviata’ e dunque il lavoro di lettura drammatica sui
caratteri dei personaggi del ‘Ballo in maschera’ ha posto molta
attenzione ai contrasti tra i sentimenti dell’amore e quelli dell’odio,
in un contesto dove regnano le tenebre”.
In parallelo, Cineopera, la rassegna di video e film sul mondo
dell’opera che si svolge al Teatro Sangiorgi in contemporanea
con la Stagione Lirica del “Bellini”, ha dedicato due giovedì
pomeriggio a "Un ballo in maschera": sono state proiettate le
edizioni del Festival di Salisburgo con la direzione di Georg Solti e
dell’Opera di Lipsia con la direzione di Riccardo Chailly e la
regia di Ermanno Olmi.
In un momento in cui alcune delle 14 fondazioni liriche temono di
essere ‘declassate’ a ragione della riforma approvata dal Consiglio dei
Ministri il 22 dicembre, il Massimo Bellini di Catania prova che si può
essere una realtà viva e vitale anche senza avere lo status di
Fondazione. Se si producono spettacoli di qualità e si è radicati nella
città.
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