mercoledì 9 gennaio 2013

“Otot", un viaggio orchestrale, multimediale dallo sciamanesimo a youtube in Quotdiano Arte del 10 gennaio


giovedì 10 gennaio 2013
Inizio modulo
stampa
Fine modulo
Apertura della stagione sinfonica del Teatro Sociale di Como
http://www.quotidianoarte.it/nl/clienti/4394/img/def_859.jpg
“Otot", un viaggio orchestrale, multimediale dallo sciamanesimo a youtube
Giuseppe Pennisi
Il 23 gennaio la stagione sinfonica del Teatro Sociale di Como apre con “Otot”, un concerto in prima esecuzione assoluta.
Commissionato per inaugurare la stagione concertistica del Teatro, è una composizione concepita dall’artista, compositore visionario di origine israeliana Yuval Avital, come una sinfonia spazializzata nel suono, affidata a gruppi strumentali differenti, quali 5 percussioni e 3 fisarmoniche, insieme a un’orchestra, l’Orchestra 1813 del Teatro Sociale di Como e al live electronics. I musicisti, posizionati nello spazio del Teatro in modo insolito, eseguiranno una partitura che implica una massima estensione strumentale.
“Otot” è un trasversale, multimediale, un viaggio esteso, scritto in una lingua sconosciuta, misteriosa, attraversato da testimonianze video di sciamani, scienziati, sensitivi di tutto il mondo.
"L'irrazionale – ci racconta Avital – che vibra attraverso ‘Otot’ diventa catalizzatore di un'esperienza che va al di là del concreto, ma è anche uno specchio rivolto verso noi stessi".
'Otot' è una parola ebraica che significa letteralmente 'segnale', inteso anche come segno divino o codice (come il codice Morse). Inoltre, dal punto di vista fonetico, il suono prodotto ricorda, in italiano, quello del numero 8, simbolo dell’infinito.
L’uomo di oggi vive immerso in una quantità infinita di segni, segnali e simboli di cui è diventato una sorta di decifratore organico. A partire dal codice binario dei computer, la realtà di oggi si compone di segni grafici, visivi e sonori, che ci abituano alla necessità di una “decodificazione continua di segnale”.
Così i simboli grafici, i segnali stradali, i loghi e tutti gli strumenti della vita quotidiana, della telefonia mobile, agli emoticon alle abbreviazioni degli sms, ai segnali sonori di App, tablet, tutto si traduce in segno, codice, simbolo. Eppure, sin dall’antichità, esistono segnali inspiegabili, trascendentali, non identificabili, simboli di una realtà più ampia, che abbiamo sempre avuto il bisogno di interpretare.
In “Otot” questa indagine complessa diventa una partitura orchestrale che, insieme al contenuto multimediale, osserva le differenti interpretazioni che l’uomo dà e ha dato a quei segnali nel tempo. Uno sguardo trasversale sulle culture di oggi che utilizzano più strumenti: dalla matrice religiosa a quella scientifica, dalla fisica alla metafisica, dagli sciamani del Nepal ai maestri del Qi-Gong, ai testimoni della presenza di UFO, passando dalle cerimonie vodoo fino alle ricerche più avanzate dell’astrofisica di oggi.
La prima parte del concerto sarà introdotta dall’esecuzione di Das Musikalische Opfer BWV 1079 di Johann Sebastian Bach, composizione geniale, che porge un altro mirabile sguardo sull’assoluto, un ponte verso l’eterno.




Nessun commento: