casi di opere triple e quadruple in
una stagione Per essere efficienti basterebbe un po’ di dialogo
L e Fondazioni Liriche italiane diventerebbero più efficienti se coordinassero meglio le produzioni tra loro. Infatti (tranne pochi patiti per l’opera) il pubblico è stanziale, mentre le produzioni possono circuitare da città a città realizzando economie non tanto negli allestimenti scenici (spesso il 5% dei costi totali degli artisti) quando nei cachet degli artisti (una scrittura per 20 sere costa meno, per recita, di una per quattro). L’ideale sarebbe dare vita a un cartellone nazionale con alcuni allestimenti presentati nell’arco di un paio di stagioni in tutti i teatri.
C’è stata una stagione in cui le fondazioni hanno messo in scena quattro nuovi allestimenti di Un Ballo in Maschera di Verdi. Quest’anno per onorare il centenario della nascita di Britten, i teatri di Ravenna, Reggio Emilia e Firenze ripropongono un allestimento di successo di The Rape of Lucretia (regia di Daniele Abbado, scene e costumi di Gianni Carluccio, direzione musicale di Jonathan Web) nato a Genova nel 1999 e già circuitato in Italia, con cantanti inglesi (essenziali per la dizione). Il tour parte il 22 marzo da Ravenna. Il 23 marzo la Fondazione di Trieste, appena uscita dal commissariamento, presenta pure
The Rape of Lucretia , spettacolo importato da Spalato con cantanti croati e direttore musicale pure croato. Non sarebbe stato più razionale utilizzare la produzione italiana ed importare da Spalato un’opera dell’Est europeo nel loro consueto repertorio? Non è un caso raro. Di recente sia La Scala che il Maggio Fiorentino hanno messo in scena Der Rosenkavalier di Strauss, opera dai costi di allestimento elevatissimi. La Scala ha ripreso una produzione del 1995 di Herber Wernicke pensato per Salisburgo, ma visto anche a Baden-Baden e in numerosi teatri europei. Firenze ne ha allestito uno nuovo per appena quattro recite. Pochi mesi prima il Teatro dell’Opera di Roma aveva rappresentato . Der Rosenkavalier (sei recite) in un allestimento coprodotto con il Teatro di Tolosa, con la regia di Nicolas Joel direttore generale dell’Opéra di Parigi.
Giuseppe Pennisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA L’ideale sarebbe creare una sorta di cartellone nazionale, facendo circuitare le produzioni in tutti i teatri
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