sabato 26 gennaio 2013

casi di opere triple e quadruple in una stagione Per essere efficienti basterebbe un po’ di dialogo in Avvenire 27 gennaio



casi di opere triple e quadruple in una stagione Per essere efficienti basterebbe un po’ di dialogo


L e Fondazioni Liriche italiane di­venterebbero più efficienti se coordinassero meglio le produ­zioni tra loro. Infatti (tranne pochi pa­titi per l’opera) il pubblico è stanzia­le, mentre le produzioni possono cir­cuitare da città a città realizzando e­conomie non tanto negli allestimen­ti scenici (spesso il 5% dei costi totali degli artisti) quando nei cachet degli artisti (una scrittura per 20 sere costa meno, per recita, di una per quattro). L’ideale sarebbe dare vita a un cartel­lone nazionale con alcuni allestimenti presentati nell’arco di un paio di sta­gioni in tutti i teatri.

C’è stata una stagione in cui le fonda­zioni hanno messo in scena quattro nuovi allestimenti di Un Ballo in Ma­schera di Verdi. Quest’anno per onora­re il centenario della nascita di Britten, i teatri di Ravenna, Reggio Emilia e Fi­renze ripropongono un allestimento di successo di The Rape of Lucretia (re­gia di Daniele Abbado, scene e costu­mi di Gianni Carluccio, direzione mu­sicale di Jonathan Web) nato a Geno­va nel 1999 e già circuitato in Italia, con cantanti inglesi (essenziali per la di­zione). Il tour parte il 22 marzo da Ra­venna. Il 23 marzo la Fondazione di Trieste, appena uscita dal commissa­riamento, presenta pure

The Rape of Lucretia ,
spet­tacolo importato da Spala­to con cantanti croati e di­rettore musicale pure croa­to. Non sarebbe stato più razionale utilizzare la produzione ita­liana ed importare da Spalato un’o­pera dell’Est europeo nel loro con­sueto repertorio? Non è un caso raro. Di recente sia La Scala che il Maggio Fiorentino hanno messo in scena Der Rosenkavalier di Strauss, opera dai costi di allestimen­to elevatissimi. La Scala ha ripreso u­na produzione del 1995 di Herber Wer­nicke pensato per Salisburgo, ma visto anche a Baden-Baden e in numerosi teatri europei. Firenze ne ha allestito u­no nuovo per appena quattro recite. Pochi mesi prima il Teatro dell’Opera di Roma aveva rappresentato . Der Ro­senkavalier (sei recite) in un allesti­mento coprodotto con il Teatro di To­losa, con la regia di Nicolas Joel diret­tore generale dell’Opéra di Parigi.

Giuseppe Pennisi


© RIPRODUZIONE RISERVATA L’ideale sarebbe creare una sorta di cartellone nazionale, facendo circuitare le produzioni in tutti i teatri

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