Verdi e
Britten, il bicentenario all’Accademia di Santa Cecilia
28 - 05 - 2013Giuseppe Pennisi
Nel 2013 si dovrebbe celebrare non solo il bicentenario della nascita di
Giuseppe Verdi e Richard Wagner ma anche il centenario di quella di Britten.
Con Richard Strauss e Leos Janaceck, Benjamin Britten è uno dei tre maggiori
grandi autori del teatro in musica del “Novecento storico”. Inoltre, una delle
sue opere più note The Turn of the Screw (“Il giro di vite” dall’omonima
novella di Henry James) nasce da una commissione del Teatro La Fenice di
Venezia (nell’ambito della Biennale di musica contemporanea) quando (e non in
tempi tanto lontani: la “prima” ebbe luogo il 14 settembre 1954) i teatri
italiani commissionavano capolavori ai maggiori compositori internazionali.
Sotto il profilo personale, Britten era molto legato all’Italia. La ricorrenza
sta passando inosservata, così come stava per avvenire nel 2012 per cento cinquantenario
dalla nascita di Claude Debussy , di cui si è ricordato quasi solamente il
Festival MiTo che ogni settembre lega Torino e Milano.
C’è un precedente specificatamente relativo a Britten. Nel 2006, anno
mozartiano per eccellenza, ricorreva il trentennale dalla sua morte. In quella
occasione del trentennale, la Fondazione Parma Capitale Europea della Musica ha
organizzato un mini-festival , affidandolo alla bacchetta di Bruno Bartoletti
ed alternando The Turn of the Screw con il War Requiem” (ascoltato, peraltro,
pochi mesi prima, nell’ottobre 2005, a Roma eseguito dall’orchestra dell’Accademia di Santa
Cecilia guidata da Antonio Pappano, grande estimatore di Britten ed
allora appena insediato alla guida dell’orchestra romana, e più di recente nel
maggio 2011 sempre al Parco della Musica di Roma con i complessi dell’Accademia
diretti da Semyon Bychkov). Sempre a Parma, nel 2006 si è tenuta una giornata
di studio su Britten musicista ed intellettuale “scomodo”. Altra iniziativa di
rilievo è stata presa dai teatri di Rovigo e Modena che hanno messo in scena un
allestimento delizioso della squisita opera per bambini The Little Sweep (“Il
piccolo spazzacamino”). Questa volta, alcuni dei maggiori teatri hanno, per così
dire, giocato d’anticipo, ossia nel 2012 ; La Scala ha ad esempio presentato la
scorsa primavera Peter Grimes. Il Teatro dell’Opera di Roma ha proposto,
proprio per il solstizio d’estate A Midsummer Night’s Dream , il Festival di
Spoleto è stato aperto in luglio da un nuovo allestimento di The Turn of the
Screw, ma per il 2013 c’è molto poco in cantiere: The Rape of Lucretia in un
allestimento che partito da Ravenna è arrivato al Maggio Fiorentino dopo una
tappa a Reggio Emilia, Curlew River per una sera a Roma ed una a Perugia, The
Little Sweep a Macerata. E’ possibile che abbia dimenticato qualcosa. Ma il
silenzio che circonda il centenario è davvero assordante.
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha organizzato una celebrazione
della ricorrenza con un concerto diretto da Antonio Pappano ed eseguito il 27,
28 e 29 maggio. Singolare il programma: la seconda parte è stata dedicata alla
Sinfonia n. 5 in do minore di Beethoven , uno dei lavori di musica sinfonica
più eseguiti nella storia dell’Accademia (come si può vedere dal programma di
sala), nella prima invece sono state giustapposte due lavori poco conosciuti –
uno in tutto il mondo ,il secondo in Italia. Di Verdi, il primo. Di Britten, il
secondo.
Il primo è il ‘quartetto per archi in mi minore’ di Giuseppe Verdi,
composto nel 1873 a Napoli (mentre erano in corso le prove di ‘Aida’) nella
trascrizione per orchestra sinfonica effettuata a Londra a fine Ottocento. E’
forse l’unica composizione camerista del cigno di Busseto ; in effetti, è
essenzialmente una curiosità. Segue i canonici quattro movimenti
(allegro-andantino – prestissimo- scherzo) ed ha momenti che fanno presagire,
ad esempio, la ‘fuga’ finale di Falstaff.Pappano e l’orchestra di Santa Cecilia
hanno dato brio alla composizione ma , tutto sommato, al pari del Valzer
inedito recuperato da Luchino Visconti per la scena del ballo de Il Gattopardo
non credo che tornerà spesso nelle sale di concerto.
Merita, invece, di essere ascoltata più di frequente la Serenata per
tenore,corno e archi composta da Britten per la voce del suo compagno di vita
Peter Pears e per il suonatore di corno Dennis Brain. E’ stata eseguita
magistralmente da Ian Bostridge (uno dei rarissimi tenore che può gareggiare
con Pears per estensione del registro e con Alessio Allegrini al corno, nonché
con i complessi dell’Accademia. Un magnifico inno alla notte su una vasta gamma
di testi, da poeti vittoriani, a romantici a elisabettiani. Da ascoltare e
riascoltare.
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