InScena
Rienzi di Wagner ritorna dopo 50 anni
di Giuseppe
Pennisi
Roma celebra il bicentenario della nascita
di Wagner con un evento di grande rilievo: la prima messa in scena fino al 18
maggio in lingua originale di Rienzi, opera giovanile di un ventottenne dalla
testa calda seguace di Bakunin. In Italia, sempre presentata in versioni
rimaneggiate, non si vede da oltre 50 anni.
Il lavoro è ambientato nella Roma del tardo Medioevo e
tratta dell'ascesa al potere del tribuno del popolo Cola di Rienzo, mentre il
Papa è ad Avignone, del suo tentativo di fondare una repubblica e della
congiura degli aristocratici per scalzarlo. Il giovane Wagner si ispira
all'opera imperiale di Spontini, al belcanto di Bellini e al grand-opéra di
Auber. Nell'edizione romana di questo unicum nel teatro in musica vengono
eliminati solo i balletti per tenere lo spettacolo entro quattro ore. I cinque
atti sono organizzati da Hugo de Ana che cura regia, scene e costumi in due
parti, ossia l'ascesa e la caduta politica del protagonista. Con pochi efficaci
elementi scenici si passa dai vicoli medioevali alle rovine del Foro, fino al Campidoglio
e al sagrato di San Giovanni in Laterano. Lo spettacolo, anche se a costi
contenuti, è grandioso, con marce, parate e battaglie. Non manca un complesso
intreccio amoroso con accenni a rapporti incestuosi tali da dare scandalo nella
Dresda del 1842.
Di buon livello la concertazione di
Stefan Soltesz. Ottimo il coro. Nel numeroso cast spicca, oltre al protagonista
Andreas Shager, Angela Denoke nel difficile ruolo di Adriano Colonna, scritto
per un soprano «anfibio» in grado di raggiungere registri da contralto.
(riproduzione riservata)
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