mercoledì 8 maggio 2013

I 250 anni del Comunale di Bologna in Quotidiano Arte del 9 maggio


giovedì 9 maggio 2013
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14 maggio 2013
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I 250 anni del Comunale di Bologna
Giuseppe Pennisi
Grande festa il 14 maggio a Bologna per celebrare i 250 anni del Teatro Comunale di Bologna; nella famosa Sala Bibiena, capolavoro architettonico a cui si sono ispirati i teatri barocchi di mezza Europa, verrà presentato Il trionfo di Clelia. Si tratta di un'opera scritta da Christoph Willibald Gluck nel 1762, su libretto di Pietro Metastasio, commissionata all'autore per l'inaugurazione del Teatro. Rappresentata per la prima volta il 14 maggio 1763, in occasione appunto dell'inaugurazione del teatro, non venne mai più ripresa fino al 2001, quando venne rappresentata a Lugo (Ravenna), ma non nella sua versione completa e originale (le parti maschili furono trasportate per baritono e tenore, alcune arie furono semplificate o accorciate, i recitativi spesso tagliati).

È la prima messa in scena filologica - Gluck avrebbe preferito utilizzare altre opere di Metastasio, in particolare L'Olimpiade, ma i committenti scelsero Il trionfo di Clelia, ritenendolo più adatto al pubblico per la sua maggiore spettacolarità, grazie alla presenza di scene di particolare effetto come il combattimento di Orazio su un ponte, da cui si getta nel fiume, oppure l'attraversamento del Tevere a cavallo da parte della protagonista Clelia. L'opera ottenne un buon successo, secondo alcune lettere del tempo (attualmente nell'archivio del Civico Museo Bibliografico e Musicale in Bologna) il pubblico colto apprezzò particolarmente il linguaggio musicale e l'ampia e raffinata orchestrazione, mentre il pubblico più conservatore scelse i brani più "convenzionali". Le scene e i costumi furono disegnati da Antonio Galli da Bibbiena, lo stesso architetto che progettò il Teatro, la qual cosa ingenerò scontento tra gli altri architetti della città, rimasti fuori da tutti gli appalti; questi cercarono in tutti i modi di boicottare l'opera, come si evince dalle lettere e da alcuni comunicati delle gazzette dell'epoca, ma senza particolare efficacia. Infatti Il trionfo di Clelia ebbe ventotto repliche, sempre a Bologna, a quanto pare tutte con il teatro pieno. Gluck stesso concertò le prove e diresse dal continuo le prime tre rappresentazioni (come da contratto). Dopo questo exploit, l'opera venne pressoché abbandonata, forse a causa della difficoltà della messa in scena e delle parti vocali, o forse perché considerata un lavoro d'occasione.
Il ritrovamento in un monastero austriaco di una copia manoscritta, avvenuto nel 1904, passò relativamente sotto silenzio; il manoscritto, oggi al Conservatorio di Bruxelles, venne ripreso nel 1963 da Giampiero Tintori.
Il trionfo di Clelia è stato pubblicato in partitura nel 2008 dalla casa editrice Baerenreiter, nell'opera omnia di Gluck.
Nel 2007 è stato ritrovato e studiato un manoscritto bolognese della partitura finora sconosciuto, da cui è stata tratta una speciale edizione di produzione (pubblicata da Et in Arcadia ego). Nel 2011 su questa edizione si è basata la prima registrazione assoluta dell'opera, pubblicata nel febbraio 2012 dall'etichetta tedesca MDG, e diretta da Giuseppe Sigismondi de Risio.
Si attendono critici e musicologi da tu


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