I festival internazionali
dell’estate
di Beckmesser
In questo settimo anno di vacche
magre, in Europa continentale
sono programmati circa 300
festival soltanto nel comparto
dell’opera lirica. Ovviamente, il
numero diventa molto maggiore se
ci si rivolge al resto della musica
colta (sinfonica, cameristica, sperimentale).
Cosa significa? Spesso
in anni difficili, “si scappa” verso
la musica e in particolare verso
“la musa bizzarra ed altera” (la
lirica) che ci porta in un mondo
differente (dove, ad esempio, si
canta invece di parlare). Con tanta
offerta, occorre scegliere, anche
perché una percentuale molto
elevata delle manifestazioni sono
operazioni puramente commerciali
a basso costo, ingaggiando artisti
e maestranze in Asia centrale e
mirate principalmente al pubblico
“vacanziero” delle arene estive in
prossimità di spiagge – spettatori
che si accontentano di passare
una serata al fresco, assistendo a
uno spettacolo anche di non grande
qualità.
Nel numero precedente di Formiche,
ci siamo soffermati sui
principali festival italiani. In questo,
guardiamo a quelli di livello
in Paesi europei. Naturalmente,
in occasione del bicentenario
dalla nascita di Richard Wagner,
Bayreuth presenta una nuova
edizione del Ring: vi potranno assistere,
però, solo coloro che hanno
richiesto biglietti (a prezzi salatissimi)
prima del 20 ottobre 2012,
o che si rivolgono al bagarinaggio
(in loco) oppure ad alcune agenzie
(in Italia ce ne è una a Milano, ma
è davvero difficile trovare anche
un costosissimo inclusive tour).
Tutto esaurito (per l’opera) anche
al meno noto Festival del Tirolo
a Erl che si dipana per l’intero
mese di luglio e che quest’anno
non presenta Wagner e Strauss (il
loro pasto consueto) ma la Trilogia
popolare e un’edizione filologica
di Nabucco in un teatro nuovo
di zecca, con acustica perfetta e
inaugurato il 26 gennaio scorso.
Tenendo presente che un terzo
festival di rilievo, quello di Glyndebourne
nel Sussex, dà la priorità
ai soci (la lista d’attesa sfiora i
vent’anni) e che altri due festival
importanti (quello di Monaco e
quello “delle notti bianche” di
San Pietroburgo) non propongono
novità ma il meglio della stagione
settembre 2012-giugno 2013, ci
soffermiamo su due manifestazioni
di rilievo: quella di Aix en Provence
(4-27 luglio) e quella di Salisburgo
(19 luglio-primo settembre). Hanno
due caratteristiche essenziali:
a) presentano nuovi allestimenti
che nei due-tre anni successivi
vengono visti nei maggiori teatri
europei; b) circa due terzi del costo
è coperto da biglietteria e da
sponsor. I prezzi dei biglietti sono
elevati, ma vengono mantenute
alcune file per studenti o anziani
a basso reddito (categorie spesso
ammesse a “prove aperte”).
Oltre a un vasto programma di
concerti, Aix propone un Rigoletto
(regia di Carsen, sul podio Noseda)
co-prodotto con i tre teatri de
l’Opéra du Rhin, La Monnaie di
Bruxelles e il Gran Théâtre di Ginevra,
la ripresa, a grande richiesta,
del Don Giovanni (Thcernikov,
Mincowski) che trionfò due anni fa
e si è visto in gran parte d’Europa
(ma non ancora in Italia), Elektra
(Chéreau, Salonen) in co-produzione
con la Scala, il Metropolitan,
la Staatstoper di Berlino, il Liceu
di Barcellona ed il Teatro nazionale
dell’Opera di Helsinki, la prima
edizione in tempi moderni di Elena
di Cavalli (Ruf, Garcia-Alancón)
in co-produzione con dieci teatri
francesi e uno portoghese, e la
prima mondiale di The house
taken over del giovane compositore
portoghese Vasco Mendonca,
co-prodotta con vari teatri europei.
Il menu è ricco e tale da soddisfare
differenti gusti.
Ancora più ricco quello di Salisburgo
dove in sei differenti sale si
succedono spettacoli dalle 11 del
mattino sino a notte alta. Dopo
la consueta ouverture spirituale
(dedicata alla musica sacra) ben
dieci opere in programma, concerti
e prosa. Il vostro chroniquer ha
scelto tre opere: nuovi allestimenti
di Maestri cantori di Norimberga,
Così fan tutte e Don Carlo, un
concerto sinfonico e uno cameristico.
dell’estate
di Beckmesser
In questo settimo anno di vacche
magre, in Europa continentale
sono programmati circa 300
festival soltanto nel comparto
dell’opera lirica. Ovviamente, il
numero diventa molto maggiore se
ci si rivolge al resto della musica
colta (sinfonica, cameristica, sperimentale).
Cosa significa? Spesso
in anni difficili, “si scappa” verso
la musica e in particolare verso
“la musa bizzarra ed altera” (la
lirica) che ci porta in un mondo
differente (dove, ad esempio, si
canta invece di parlare). Con tanta
offerta, occorre scegliere, anche
perché una percentuale molto
elevata delle manifestazioni sono
operazioni puramente commerciali
a basso costo, ingaggiando artisti
e maestranze in Asia centrale e
mirate principalmente al pubblico
“vacanziero” delle arene estive in
prossimità di spiagge – spettatori
che si accontentano di passare
una serata al fresco, assistendo a
uno spettacolo anche di non grande
qualità.
Nel numero precedente di Formiche,
ci siamo soffermati sui
principali festival italiani. In questo,
guardiamo a quelli di livello
in Paesi europei. Naturalmente,
in occasione del bicentenario
dalla nascita di Richard Wagner,
Bayreuth presenta una nuova
edizione del Ring: vi potranno assistere,
però, solo coloro che hanno
richiesto biglietti (a prezzi salatissimi)
prima del 20 ottobre 2012,
o che si rivolgono al bagarinaggio
(in loco) oppure ad alcune agenzie
(in Italia ce ne è una a Milano, ma
è davvero difficile trovare anche
un costosissimo inclusive tour).
Tutto esaurito (per l’opera) anche
al meno noto Festival del Tirolo
a Erl che si dipana per l’intero
mese di luglio e che quest’anno
non presenta Wagner e Strauss (il
loro pasto consueto) ma la Trilogia
popolare e un’edizione filologica
di Nabucco in un teatro nuovo
di zecca, con acustica perfetta e
inaugurato il 26 gennaio scorso.
Tenendo presente che un terzo
festival di rilievo, quello di Glyndebourne
nel Sussex, dà la priorità
ai soci (la lista d’attesa sfiora i
vent’anni) e che altri due festival
importanti (quello di Monaco e
quello “delle notti bianche” di
San Pietroburgo) non propongono
novità ma il meglio della stagione
settembre 2012-giugno 2013, ci
soffermiamo su due manifestazioni
di rilievo: quella di Aix en Provence
(4-27 luglio) e quella di Salisburgo
(19 luglio-primo settembre). Hanno
due caratteristiche essenziali:
a) presentano nuovi allestimenti
che nei due-tre anni successivi
vengono visti nei maggiori teatri
europei; b) circa due terzi del costo
è coperto da biglietteria e da
sponsor. I prezzi dei biglietti sono
elevati, ma vengono mantenute
alcune file per studenti o anziani
a basso reddito (categorie spesso
ammesse a “prove aperte”).
Oltre a un vasto programma di
concerti, Aix propone un Rigoletto
(regia di Carsen, sul podio Noseda)
co-prodotto con i tre teatri de
l’Opéra du Rhin, La Monnaie di
Bruxelles e il Gran Théâtre di Ginevra,
la ripresa, a grande richiesta,
del Don Giovanni (Thcernikov,
Mincowski) che trionfò due anni fa
e si è visto in gran parte d’Europa
(ma non ancora in Italia), Elektra
(Chéreau, Salonen) in co-produzione
con la Scala, il Metropolitan,
la Staatstoper di Berlino, il Liceu
di Barcellona ed il Teatro nazionale
dell’Opera di Helsinki, la prima
edizione in tempi moderni di Elena
di Cavalli (Ruf, Garcia-Alancón)
in co-produzione con dieci teatri
francesi e uno portoghese, e la
prima mondiale di The house
taken over del giovane compositore
portoghese Vasco Mendonca,
co-prodotta con vari teatri europei.
Il menu è ricco e tale da soddisfare
differenti gusti.
Ancora più ricco quello di Salisburgo
dove in sei differenti sale si
succedono spettacoli dalle 11 del
mattino sino a notte alta. Dopo
la consueta ouverture spirituale
(dedicata alla musica sacra) ben
dieci opere in programma, concerti
e prosa. Il vostro chroniquer ha
scelto tre opere: nuovi allestimenti
di Maestri cantori di Norimberga,
Così fan tutte e Don Carlo, un
concerto sinfonico e uno cameristico.
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