Festival Enescu 2013
Cartellone • In settembre centinaia di appuntamenti in Romania per la manifestazione musicale che porta il nome del compositore
ILfestival e concorso
internazionale “George Enescu”, giunti alla ventunesima edizione e
curati da Ioan Holender, si svolgeranno a Bucarest (ed in altre città
della Romania) dall’1 al 28 settembre 2013. Il programma è al sito www.festivalenescu.ro . Tanto il
festival quanto il concorso si articolano in varie sezioni in cui sono presenti
orchestre e complessi di tutto il mondo. Soprattutto – basandoci
sull’esperienza effettuata nel 2011 – nelle settimane della manifestazione
Bucarest è affollata da giovani (musicisti, ma anche solamente appassionati
ascoltatori) provenienti da tutta Europa, dal Nord America ed anche da alcuni
parti dell’Asia (soprattutto il Giappone).
Più che illustrare il cartellone del
festival (150 appuntamenti di cui 6 dedicati alla musica romena, 8 alla
sezione “Enescu e i suoi contemporanei”, 14 alla musica da camera, 3 all’opera
e 2 al balletto, con 35 formazioni orchestrali e cameristiche e oltre 40
solisti), crediamo sia importante soffermarci sul suo significato sia musicale
sia di cultura politica.
Sotto il profilo musicale, nel 2007 (quando
la manifestazione non aveva ancora assunto le dimensioni che ha oggi) The
Guardian scrisse, non senza una punta di ironia, “il potente festival di
Salisburgo ha un rivale”; al pari del Festival estivo nella deliziosa città
austriaca dura un mese (in effetti inizia proprio quando sulle rive del Saar
scendono i sipari e si va in vacanza) e presenta una gamma vastissima di
generi; contiene una sezione di musica lirica molto più contenuta di quella di
Salisburgo ma ha uno spazio molto più vasto per la musica contemporanea. Ormai,
le maggiori orchestre ed i maggiori complessi fanno a gara per essere presenti
a Bucarest (e per la cameristica anche in altre città della Romania che
partecipano al Festival). Un’altra analogia con il ‘fratello maggiore’
austriaco è il finanziamento: meno della metà proviene dal settore pubblico
(Ministero della Cultura , Comune di Bucarest, Società Romena di
Radiodiffusione, Società Romena di Televisione e Istituto di Cultura
Romena), il resto è fornito da sponsor (tra cui anche aziende italiane), da
pubblicità, da biglietteria e da vendita di alcuni spettacoli: è probabile che
la produzione di Otello allestita per il bicentenario verdiano (regia
di Vera Nemirova con la direzione musicale di Keri-Lynn Wilson, protagonista
Peter Seiffert) viaggerà in vari Paesi europei.
Sotto il profilo di politica culturale, non
soltanto il festival ed il concorso internazionale (e la biennale d’arte
contemporanea che si svolge in parallelo con il festival ed il concorso)
si sono imposti per il loro livello e per essere considerati un marchio di valore
per la Romania (specialmente con il suo ingresso nell’Unione Europea nel 2007)
ma sono pure diventati elemento unificante di orgoglio nazionale per un Paese,
con diverse componenti etniche (ad esempio una importante minoranza di origine
magiara), un passato anche recente travagliato. Un’indicazione significativa di
quanto si può fare con la musica.
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