InScena
Elektra si ritrova nelle guerre balcaniche
di Giuseppe
Pennisi
Due ore di tensione e 20 minuti di
ovazioni hanno contrassegnato il 10 luglio, ad Aix-en-Provence, la prima
messinscena della nuova edizione di Elektra di Richard Strauss in cui hanno
debuttato Patrice Chéreau alla regia ed Esa-Pekka Salonen alla direzione
musicale. Lo spettacolo (in scena ad Aix fino al 22 luglio) approderà alla
Scala, al Metropolitan, alla Staatsoper di Berlino, al Liceu di Barcellona e
all'Opera Nazionale di Helsinki, ossia in tutti i teatri che lo hanno
coprodotto.
La tragedia è attualizzata alle guerre balcaniche in cui i componenti della
stessa famiglia si trovarono su fronti opposti. La regia di Chéreau è piena di
attenti e innovativi dettagli e chiede agli interpreti di cantare nelle
posizioni più difficili. Bella la scena di Peduzzi. Il direttore Salonen tiene
non solo bene l'equilibrio tra la vastissima orchestra e le voci, ma esalta i
contrasti tra tonalità e atonalità nella scrittura di Strauss. Unica pecca:
alla prima l'Orchestre de Paris non è parsa in grado di rendere la varietà di
tinte musicali richieste dal podio. Una sfida per l'orchestra della Scala. Di
grande livello il cast vocale, specialmente Evelyn Herlitzius (Elektra) e
Adrianne Pieczonnka (Crisotemide). Waltruad Meier (Clitennestra) ha però
scansato i registri più gravi (dato che da anni canta ruoli di soprano). Fra le
voci maschili eccelle Mikhail Petrenko (Oreste). In due ruoli minori si
trovano, ancora in buono stato, due icone del passato: il 92nne Franz Mazura
(Precettore di Oreste) e il 79nne Donald McIntyre (Vecchio Servo). Un omaggio
di Chéreau all'amicizia. (riproduzione riservata)
Nessun commento:
Posta un commento