venerdì 28 giugno
2013
In occasione del bicentenario verdiano
e della Festa della Musica
|
|
Attila scuote Trieste
|
Giuseppe Pennisi
|
Nella ricorrenza del bicentenario
verdiano e in occasione della Festa della Musica 2013, la Fondazione Teatro
Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha messo in scena di un nuovo allestimento
dell’opera Attila di Giuseppe Verdi, interamente prodotto nei
propri laboratori.
Grande successo alla prima il 21 giugno scorso. Lo spettacolo è stato affidato alla direzione e concertazione del M° Donato Renzetti e alla regia di Enrico Stinchelli, conduttore di popolari programmi radiofonici Rai come La Barcaccia e divulgaltore musicale. Le scene sono di Pier Paolo Bisleri. La scelta di mettere in scena Attila è consona al percorso che la Fondazione ha seguito per le celebrazioni verdiane scegliendo del compositore le opere che hanno una attinenza con il territorio del Friuli Venezia Giulia. Da qui, la proposta de Il Corsaro con cui si è inaugurata la stagione Lirica 2013 che ebbe infatti la sua genesi e il debutto assoluto proprio a Trieste, e di Attila dopo il debutto veneziano del 17 marzo 1846, ebbe la sua seconda rappresentazione proprio nel Teatro Lirico di Trieste, allora Comunale. Espressione dell’ardore risorgimentale degli anni giovanili di Verdi, l’opera presenta un interesse rilevante anche per il territorio regionale, essendo in parte ambientata ad Aquileia che con la sua basilica è ancora oggi nell’immaginario collettivo il simbolo della cristianità e crocevia di diverse culture e correnti spirituali dall’oriente all’Europa settentrionale. La scelta di Attila è suggerita alla Fondazione lirica triestina anche dalla attualità della tematica universale della violenza. C’è la violenza dei barbari e di Attila, Flagello di Dio, eroico e spietato protagonista del dramma, la cui solitudine preannuncia quella di altri uomini di potere verdiani, ma anche personaggio complesso, diviso tra la sete barbarica di conquista e il terrore ispiratogli dal soprannaturale e rappresentato dall’incontro con Leone che lo ferma alle porte di Roma. C’è la violenza di Odabella, figlia del signore della città di Aquileia distrutta, spinta all’omicidio dalla sete di vendetta e dall’amor di patria, a cui Verdi attribuisce anche momenti di grande introspezione lirica. La tragedia si forma e procede, fino all’uccisione dell’Unno in uno scenario selvaggio e violento che accompagna cupo e misterioso lo svolgersi dell’opera, con tutte le forti suggestioni che suscita Personaggi e interpreti: Orlin Anastassov (Attila), Anna Markarova (Odabella), Venteslav Anastasov (Ezio), Like Xing (Foresto), Antonello Ceron (Uldino), Gabriele Sagona (Leone). Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. |
lunedì 1 luglio 2013
Attila scuote Triese in Quotidiano Arte 28 giugno
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento