SPONTINI
TORNA A JESI E VIAGGIA ALLA VOLTA DI NAPOLI
Edizione completa
Roma - Quando un po’ meno di tre lustri fa, nella
piccola Jesi (40.000 abitanti) e nella piccolissima Maiolati (1.500 abitanti),
un gruppo di enti locali e di imprese decise di dare vita ad un festival per
ricordare due musicisti nati in quei luoghi (Pergolesi e Spontini) pochi
pensarono che l’avventura (tale si presentava) avesse lunga vita. Invece, siamo
arrivati alla 12esima edizione, il Festival ha avuto l’anno scorso il Premio
Abbiati (Oscar della musica conferito dall’Associazione Nazionale Critici
Musicali) e veleggia verso nuovi approdi: presentare in Italia (per la prima
volta dal 1986) una delle sei opere “imperiali” di Spontini, raramente eseguite
perché richiedono organici enormi, un corpo di ballo con étoiles, doppi cori e
quant’altro. La formula vincente è stata quella di associare tanti altri
piccoli comuni del territorio e presentare co-produzioni anche internazionali.
Iniziato il 31 agosto, quest’anno il festival prosegue sino al 16 settembre a
Jesi ed in comuni vicini. La vera chicca è una novità assoluta – un’opera
giovanile La Fuga in Maschera - che rappresentata a Napoli per il Carnevale
1800 si riteneva perduta ed è stata trovata, dopo ricerche da romanzo giallo,
presso un antiquario di Exeter in Gran Bretagna. Il lavoro è coprodotto con la
Fondazione San Carlo di Napoli e verrà presentato, nella stagione 2012-2013, al
Teatro di Corte del Palazzo Reale del capoluogo campano.
Come accennato, l’opera, una “commedia in musica” molto differente dai lavori “imperiali” che Spontini si sarebbe apprestato a comporre qualche anno più tardi prima a Parigi e poi a Berlino, fu rappresentata un’unica volta al Teatro Nuovo sopra Toledo a Napoli, per la stagione di Carnevale, e poi scomparve nel nulla per oltre due secoli. Fino a quando, nel luglio del 2007, nel mercato antiquario londinese riapparve il manoscritto autografo, con la bella firma in prima pagina di Gaspare Spontini. Questa la storia della commedia per musica scritta dal compositore maiolatese nei suoi anni d’esordio, nel travagliato periodo successivo all’avvento della Repubblica Napoletana del 1799, e pochi mesi dopo la messa in scena de “La Finta Filosofa” sempre a Napoli. Dell’opera sopravvivevano solo il libretto di Giuseppe Palomba, pubblicato in occasione della prima esecuzione, ed un’aria di Corallina, pubblicata a stampa in una raccolta di arie italiane per canto e pianoforte. Poi, nel 2007, l’eccezionale ritrovamento: un’importante antiquaria inglese, Lisa Cox, mise all’asta il manoscritto autografo e il Comune di Maiolati Spontini l’acquistò. L’importanza del ritrovamento, oltre al fatto che ci consente di conoscere meglio il periodo giovanile del compositore, consiste anche nel fatto che si tratta di un manoscritto autografo, ottimamente conservato e redatto nello stile grafico chiaro e ordinato tipico di tutti i manoscritti spontiniani. Sotto il profilo musicale, il lavoro è importante perché mostra come nonostante l’allor giovane Spontini vivesse a Napoli e respirasse, quindi, Paisiello, Cimarosa ed il resto della “scuola napoletana”, avesse uno stile molto differente da quest’ultima: il lavoro presenta quelle celle musicali iterative, la melodia e la tinta orchestrale che caratterizzano le opere “imperiali” sia francesi sia prussiane del compositore. Dopo uno spettacolo per i giovani, l’opera ha debuttato il 31 agosto nel bel Teatro Pergolesi di Jesi.
L’opera dura circa tre ore con un libretto piuttosto sciatto di tale Giuseppe Palomba in cui si ripropone il tema, piuttosto trito, del padre che vuole far sposare la propria figlia ad uomo di sua scelta. Dopo una serie di (prevedibili) inganni, si trova una soluzione felice per le tre coppie oggetto del copione. L’opera è firmata nella regia da Leo Muscato, con le scene di Benito Leonori, i costumi di Giusi Giustino e le luci di Alessandro Verazzi, per un nuovo allestimento a cura della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli. Corrado Rovaris dirige l’ensemble "I Virtuosi Italiani" specializzato in questo repertorio. Ottimi i giovani cantanti attori. Il pubblico ha applaudito, nonostante in teatro si avvertisse il forte caldo di questa fine estate. Importante sottolineare il concerto il primo settembre al Teatro Moriconi (la seconda bella sala della cittadina marchigiana). L’ensemble “I Virtuosi Italiani” diretto da Rovaris ha presentato un programma di musiche da camera di Purcell, Händel e Mozart in cui ha furoreggiato la bravissima, e molto attraente, violinista Anna Tifu che, a grande richiesta, ha concesso due bis. (ilVelino/AGV)
Come accennato, l’opera, una “commedia in musica” molto differente dai lavori “imperiali” che Spontini si sarebbe apprestato a comporre qualche anno più tardi prima a Parigi e poi a Berlino, fu rappresentata un’unica volta al Teatro Nuovo sopra Toledo a Napoli, per la stagione di Carnevale, e poi scomparve nel nulla per oltre due secoli. Fino a quando, nel luglio del 2007, nel mercato antiquario londinese riapparve il manoscritto autografo, con la bella firma in prima pagina di Gaspare Spontini. Questa la storia della commedia per musica scritta dal compositore maiolatese nei suoi anni d’esordio, nel travagliato periodo successivo all’avvento della Repubblica Napoletana del 1799, e pochi mesi dopo la messa in scena de “La Finta Filosofa” sempre a Napoli. Dell’opera sopravvivevano solo il libretto di Giuseppe Palomba, pubblicato in occasione della prima esecuzione, ed un’aria di Corallina, pubblicata a stampa in una raccolta di arie italiane per canto e pianoforte. Poi, nel 2007, l’eccezionale ritrovamento: un’importante antiquaria inglese, Lisa Cox, mise all’asta il manoscritto autografo e il Comune di Maiolati Spontini l’acquistò. L’importanza del ritrovamento, oltre al fatto che ci consente di conoscere meglio il periodo giovanile del compositore, consiste anche nel fatto che si tratta di un manoscritto autografo, ottimamente conservato e redatto nello stile grafico chiaro e ordinato tipico di tutti i manoscritti spontiniani. Sotto il profilo musicale, il lavoro è importante perché mostra come nonostante l’allor giovane Spontini vivesse a Napoli e respirasse, quindi, Paisiello, Cimarosa ed il resto della “scuola napoletana”, avesse uno stile molto differente da quest’ultima: il lavoro presenta quelle celle musicali iterative, la melodia e la tinta orchestrale che caratterizzano le opere “imperiali” sia francesi sia prussiane del compositore. Dopo uno spettacolo per i giovani, l’opera ha debuttato il 31 agosto nel bel Teatro Pergolesi di Jesi.
L’opera dura circa tre ore con un libretto piuttosto sciatto di tale Giuseppe Palomba in cui si ripropone il tema, piuttosto trito, del padre che vuole far sposare la propria figlia ad uomo di sua scelta. Dopo una serie di (prevedibili) inganni, si trova una soluzione felice per le tre coppie oggetto del copione. L’opera è firmata nella regia da Leo Muscato, con le scene di Benito Leonori, i costumi di Giusi Giustino e le luci di Alessandro Verazzi, per un nuovo allestimento a cura della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli. Corrado Rovaris dirige l’ensemble "I Virtuosi Italiani" specializzato in questo repertorio. Ottimi i giovani cantanti attori. Il pubblico ha applaudito, nonostante in teatro si avvertisse il forte caldo di questa fine estate. Importante sottolineare il concerto il primo settembre al Teatro Moriconi (la seconda bella sala della cittadina marchigiana). L’ensemble “I Virtuosi Italiani” diretto da Rovaris ha presentato un programma di musiche da camera di Purcell, Händel e Mozart in cui ha furoreggiato la bravissima, e molto attraente, violinista Anna Tifu che, a grande richiesta, ha concesso due bis. (ilVelino/AGV)
(Hans Sachs) 03 Settembre 2012 13:41
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