MUSICA PER ROMA/ Da Sakamotoì a Einaudi per una stagione che concilia cervello e sensi
Giuseppe Pennisi
martedì 25 settembre 2012
Un momento di Contemporanea
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DIMISSIONI POLVERINI (?)/ Il bilancio in deficit di un'idea di società, di M. Crippa
SPONSOR & MONUMENTI/ De Feo: gli interventi dei privati? Ben vengano
Pochi sanno – lo computammo anni fa con Nicola Sani – che ogni anno a Roma si eseguono tante ore di musica contemporanea quante a Berlino. Ci sono realtà associative, come Nuova Consonanza, Festival, come Emufest e Romaeuropa, attività di Fondazioni private, come la Fondazione Scelsi. E i giovani ne vanno pazzi. “Musica per Roma” ha appena annunciato la stagione “Contemporanea”, arrivata alla settima edizione, al Parco della Musica e per i primi concerti non è possibile trovare neanche un posto in piedi. Attraverso un ventaglio di proposte ricche e variegate, sempre sorprendenti, è possibile riappropriarsi dell'idea che un concerto possa essere concepito e prodotto per essere gustato come un piacere fisico, come la sintesi intelligente di una piacevole coabitazione tra cervello e sensi.
Con la cura di Oscar Pizzo, la Fondazione Musica per Roma ha prodotto la quasi totalità degli appuntamenti di questa stagione. Una stagione che si presenta come un gioco delle coppie, una serie di binari paralleli che offrono allo spettatore uno sguardo sulle prospettive artistiche in Italia e nel mondo.
Coppie di prestigio come quella che vede in due giorni la presenza al pianoforte di Ludovico Einaudi (con una nuova produzione dedicata a Luciano Berio) e Ryuichi Sakamoto insieme a due enfant prodige della musica elettronica come Alva Noto e Robert Lippok. Un binomio affascinante senza dubbio sarà la coppia JacobTV e Sora Cesira (al suo debutto in palcoscenico) con due imperdibili serate dedicate alla satira televisiva e politica, mentre non mancheranno di invadere con la loro selva di binari le sale dell'Auditorium (100 chitarre elettriche o 100 ragazzi della junior orchestra) le due novità di Michele Tadini/Steff Burns (il chitarrista di Vasco Rossi) e Marco Betta/Marco Baliani. La presenza di mostri sacri quali Hans Werner Henze, Sofia Gubaidulína (da troppi anni assente da Roma) e un omaggio ai 75 anni di Philip Glass intesseranno con le loro trame le scritture ardite, le polifonie raffinate di due autori di rilievo nel panorama italiano, quali Giorgio Battistelli e Francesco Filidei.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la presenza costante e inappuntabile del Pmce, il Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretto da Tonino Battista, al quale si affianca da questa stagione (ancora un gioco di coppia) il prestigioso Coro dell'Accademia di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco, una coppia che apre a future e fruttuose collaborazioni tra Musica per Roma e l'Accademia di Santa Cecilia.
© Riproduzione Riservata.
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Giuseppe Pennisi
martedì 25 settembre 2012
Un momento di Contemporanea
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DIMISSIONI POLVERINI (?)/ Il bilancio in deficit di un'idea di società, di M. Crippa
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Pochi sanno – lo computammo anni fa con Nicola Sani – che ogni anno a Roma si eseguono tante ore di musica contemporanea quante a Berlino. Ci sono realtà associative, come Nuova Consonanza, Festival, come Emufest e Romaeuropa, attività di Fondazioni private, come la Fondazione Scelsi. E i giovani ne vanno pazzi. “Musica per Roma” ha appena annunciato la stagione “Contemporanea”, arrivata alla settima edizione, al Parco della Musica e per i primi concerti non è possibile trovare neanche un posto in piedi. Attraverso un ventaglio di proposte ricche e variegate, sempre sorprendenti, è possibile riappropriarsi dell'idea che un concerto possa essere concepito e prodotto per essere gustato come un piacere fisico, come la sintesi intelligente di una piacevole coabitazione tra cervello e sensi.
Con la cura di Oscar Pizzo, la Fondazione Musica per Roma ha prodotto la quasi totalità degli appuntamenti di questa stagione. Una stagione che si presenta come un gioco delle coppie, una serie di binari paralleli che offrono allo spettatore uno sguardo sulle prospettive artistiche in Italia e nel mondo.
Coppie di prestigio come quella che vede in due giorni la presenza al pianoforte di Ludovico Einaudi (con una nuova produzione dedicata a Luciano Berio) e Ryuichi Sakamoto insieme a due enfant prodige della musica elettronica come Alva Noto e Robert Lippok. Un binomio affascinante senza dubbio sarà la coppia JacobTV e Sora Cesira (al suo debutto in palcoscenico) con due imperdibili serate dedicate alla satira televisiva e politica, mentre non mancheranno di invadere con la loro selva di binari le sale dell'Auditorium (100 chitarre elettriche o 100 ragazzi della junior orchestra) le due novità di Michele Tadini/Steff Burns (il chitarrista di Vasco Rossi) e Marco Betta/Marco Baliani. La presenza di mostri sacri quali Hans Werner Henze, Sofia Gubaidulína (da troppi anni assente da Roma) e un omaggio ai 75 anni di Philip Glass intesseranno con le loro trame le scritture ardite, le polifonie raffinate di due autori di rilievo nel panorama italiano, quali Giorgio Battistelli e Francesco Filidei.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la presenza costante e inappuntabile del Pmce, il Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretto da Tonino Battista, al quale si affianca da questa stagione (ancora un gioco di coppia) il prestigioso Coro dell'Accademia di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco, una coppia che apre a future e fruttuose collaborazioni tra Musica per Roma e l'Accademia di Santa Cecilia.
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