di Giuseppe Pennisi
Ha debuttato il 15 settembre alla Sagra Malatestiana e sarà presto in scena in varie città italiane, tra cui Roma. Harawi, Chant de l'Amour e de la Mort di Olivier Messiaen (di cui ricorrono i vent'anni dalla morte). È la prima volta che il lavoro per soprano e pianoforte del 1945 viene presentato in forma scenica.
C'è un equilibrio molto delicato tra la scrittura musicale di Messiaen e la rappresentazione scenica dei Santasangre. Matelda Viola è il soprano, al piano c'è Lucio Perotti. Per il musicista, rigorosamente cattolico, l'amore di coppia è un «pallido riflesso ma pur sempre un riflesso dell'amore divino». Per i Santasangre, un'Isotta di 65 anni e un Tristano di 70 (Maria Teresa Bax, Marcello Sambati) hanno, invece, un forte legame erotico che perdura anche dopo la morte. I ricordi della giovinezza sono affidati a un ginnasta e a una falconiera. Suggestive la proiezioni sceniche in cui le nebbie del mito celtico di Tristano e Isotta si alternano a visioni della periferia di una megalopoli. (riproduzione riservata)
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