Roma, un capodanno con Don
Chisciotte
di Giuseppe Pennisi
In numerose fondazioni liriche, la stagione di balletto inizia durante le
feste di Natale e Capodanno. A Roma fino al 5 gennaio 2013 è in scena Don
Chisciotte di Marius Petipa, ripensata successivamente da Alexander Gorsk, su
musica di Ludwig Minkus in una edizione firmata dal coreografo russo Mikhail
Messerer. È un balletto tardo-romantico pensato per il pubblico di San
Pietroburgo e messo in musica da un austriaco.

Era l'epoca in cui, tranne rare
eccezioni, non si sceglievano musicisti di prima statura per balletti che
puntavano sul divertimento spettacolare. La partitura è facile, funzionale,
anche orecchiabile e piacevolissima, anche se non eccelsa. Il Don Chisciotte di
Petipa e Minkus ha poco a che fare con il romanzo di Miguel Cervantes:
l'intreccio è solo un pretesto per mostrare belle danze spagnole e giustapporle
a quelle classicissime nel divertissement del terzo quadro e nel grand pas de
deux finale. Con questi limiti, Don Chisciotte è sempre rimasto in repertorio
come cavallo di battaglia di ballerini quali Nureyev e Baryshnikov. In questa
edizione, con eleganti scene e costumi di Francesco Zito e Antonella Conte, e
una puntuale bacchetta di Nir Kabaretti, si alternano vari cast nei primi
ruoli. Di grande livello i cubani Venus Villa e Rolando Sarabia in alternanza
con i primi ballerini Iana Salenko e Dinu Tamazlacaru dello Staatsballett
Berlin e con Alessandra Amato del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma e Vito
Mazzeo del San Francisco Ballet. (riproduzione riservata)
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