Domani 18 dicembre alle 12, nell'Aula della Conciliazione del
Palazzo Apostolico Lateranense, storica sala del Palazzo del
Vicariato di Roma dove l'11 febbraio 1929 furono siglati i Patti
Lateranensi, verrà presentata un'importante nuova iniziativa delle
autorità ecclesiastiche e del Teatro dell'Opera di Roma.
Previsti gli interventi dell'arcivescovo Filippo Iannone,
vicegerente della diocesi di Roma, del vescovo Carlos Alberto De
Pinho Moreira Azevedo, delegato del Pontificio consiglio della
cultura, di don Walter Insero, incaricato dell'Ufficio
comunicazioni sociali del Vicariato, del sovrintendente del Teatro
dell'Opera di Roma Catello De Martino, del direttore artistico
del progetto Francesco D'Alfonso, dell'autore Rai Stefano
Rizzelli.
Viene presentata la seconda stagione di "Una porta verso
l'Infinito. L'uomo e l'Assoluto nell'arte", progetto curato e
promosso dall'Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato in collaborazione
con il Pontificio Consiglio della Cultura.
Per Platone, la musica è la più alta delle filosofie. Ad
introduzione de "La notte dell'Epifania", William Shakespeare
afferma: "se la musica è cibo dell'amore, continua a
suonare". E quale amore è più forte di quello per l'Alto e,
quindi, per il proprio prossimo? Il 16 aprile 2007 al termine del
concerto per il suo 80simo compleanno, Papa Benedetto XVI ha
detto:"Sono convinto che la musica sia il linguaggio universale
della bellezza, capace di unire tra loro gli uomini di buona volontà su
tutta le terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l'Alto e ad
aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente
in Dio stesso". Queste parole di un Papa tedesco e teologo
ricordano che in Germania anche nell'epoca dell'ateismo di Stato nei
Länder orientali, l'educazione musicale è sempre stata tenuta in grande
considerazione, verosimilmente in quanto (unico) nesso con l'Alto.
Nella seconda metà degli Anni Settanta, ero in un'Etiopia dilaniata da
guerre civili, siccità e carestie. A Gondar vi era un solo alberghetto,
spartano, in collina. A ragione dell'altitudine e della fievole
lampadina, alle 22 dormivo. Alle 5 del mattino andai a sgranchirmi le
gambe, scendendo verso il villaggio. Il silenzio venne rotto da un coro
da una grotta trasformata in Chiesa rupestre, una monodia a più voci,
prevalentemente bassi ma in cui i monaci più giovani avevano un
registro simile a quello dei controtenori. Il testo e la partitura
erano su un lungo rotolo in pergamena. Nel poverissimo insanguinato
"Impero" (dove l'aspettativa di vita alla nascita si aggirava
sui 35 anni), cantando le loro preci mattutine, con strumenti a
percussione e a fiato, i monaci, tramite la musica, viaggiavano dal
Bene al Bello verso l'Alto. Questi ricordi personali sono un piccolo
indice dell'importanza dell'iniziativa rivolta a radicare sempre più il
Teatro dell'Opera di Roma come elemento fondante della città in
tutti i suoi aspetti, anche come sede del Cristianesimo.
Gli appuntamenti della stagione 2013 partiranno ufficialmente il
21 dicembre, alle 21 nella basilica di Santa Maria in
Montesanto - Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo, con
il concerto del Coro e dell'Orchestra del Teatro dell'Opera di
Roma e il vernissage dell'installazione video di Andrea Aquilanti,
intitolata “Versus”. Avranno come tema "Il Tutto nel
frammento" e prevedono una rassegna di musica sacra con il Teatro
dell'Opera di Roma, che raggiungerà anche le chiese periferiche
della Capitale; installazioni site specifici di artisti contemporanei;
una rassegna teatrale; gli incontri con sette grandi interpreti
dell'arte tra cui Franco Battiato, Dacia Maraini, Santiago
Calatrava che, intervistati da importanti firme del giornalismo,
racconteranno la ricerca dell'Assoluto attraverso il proprio percorso
creativo.
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