CON LA
TRAVIATA HA PRESO IL VIA LA NUOVA STAGIONE DEL SAN CARLO
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Roma - Il 5 dicembre è stata inaugurata
la stagione 2012-2013 del Teatro San Carlo di Napoli con una nuova produzione
de “La Traviata” di Verdi, in scena sino al 15 dicembre. Lo spettacolo è
co-prodotto con il Petruzzelli di Bari. Data la parallela inaugurazione della
stagione scaligera ha avuto meno eco di quella che avrebbe meritato. La regia è
affidata a Ferzan Ozpetek, le scene a Dante Ferretti, la direzione musicale è
di Michele Mariotti e vi é un cast di grande rilievo (Carmen Giannattasio,
Saimir Pirgu e Vladimir Stoyanov nei tre ruoli principali). La regia di Ozpetek
sposta l’azione alla fine del diciannovesimo - inizio nel ventesimo secolo. Per
le scene il cineasta italo-turco si è affidato al premio Oscar Dante Ferretti,
mentre i costumi sono di Alessandro Lai. Sul podio uno degli astri nascenti
della direzione d’orchestra, il 33enne Michele Mariotti, di ritorno dai
successi del Metropolitan di New York. “L’allestimento - spiega Ozpetek – sarà
molto classico, ambientato negli anni a cavallo tra il 1910 e il 1912 e
ispirato al mondo di Marcel Proust e agli orientalismi che hanno caratterizzato
la Francia di quegli anni. Soprattutto l’influenza dell’impero Ottomano sulla
Parigi di fine ’800 e primi ’900. È un’idea che è uscita fuori chiacchierando
con Dante (Ferretti, ndr) e che con Alessandro Lai abbiamo messo in atto anche
nei costumi. Ma nella classicità ci sono anche emozioni nuove”, sottolinea il
regista di “Mine vaganti” e “Il bagno turco”, che confessa di avere letto con
estrema attenzione sia la pièce di Alexandre Dumas figlio, “La signora delle
camelie”, sia il libretto dell’opera, scritto da Francesco Maria Piave. “Da
queste attente letture - rivela Ozpetek - ho sviluppato un’idea che non voglio
anticipare, ma che getta nuova luce sul capolavoro di Verdi, un filo conduttore
che incide tutto in modo molto più forte. Sarà una sorpresa”. In effetti, la sorpresa
consiste nello spostare l’azione dalle brume di Parigi ad una peccaminosa
Instanbul, dove si fuma oppio e vanno di moda amori saffici.
In effetti, il buon esito è merito principalmente di Michele Mariotti, già ascoltato in Traviata a Macerata e a Bologna. Ogni volta scava di più nella partitura. Al San Carlo offre una Traviata integrale (priva dei soliti tagli di tradizione quali le cabalette al secondo atto del tenore e del baritono e al terzo un passaggio d’Addio del passato). Mariotti ha trovato piena sintonia con l’orchestra ottenendone, anche grazie all’ottima acustica del teatro, splendide sonorità (specialmente nei violoncelli e nei fagotti che danno la tinta appropriata alla tragicità del lavoro). Nel cast primeggiano tre protagonisti di grande esperienza: la Violetta di Carmen Giannattasio passa agevolmente dalla coloratura del primo atto alla mezza voce del duetto con Germont padre nel secondo prima di esplodere in “Amami Alfredo”. Saimur Pirgu è un Alfredo dal timbro chiaro e dall’acuto generoso. Vladimir Stoyanov, un Germont padre struggente specialmente nel sofferto “Di Provenza il mare, il suol”.
Subito dopo La Traviata, nel delizioso Teatro di Corte (recentemente riaperto), una chicca di Donizetti: “Il Campanello dello Speziale” con un cast di giovani e sgargianti scene e costumi (16-22 dicembre). Verrà successivamente ripresa “La Fuga in Maschera” di Spontini dal Festival Pergolesi-Spontini dello scorso settembre. Seguono un omaggio a Wagner “L’Olandese Volante” nell’allestimento di Yannis Kokkos con la concertazione di Pinchas Steinberg e tre coproduzioni, “Rigoletto” con l’Arena di Verona , “Demetrio e Polibio” con il Rossini Opera Festival e “West Side Story” direttamente da New York. Da qualche giorno il San Carlo ha un nuovo direttore artistico: Vincenzo De Vivo. Esperienza pluriennale, gran conoscenza della macchina-teatro, reputazione internazionale indiscutibile, De Vivo si distingue nel campo artistico alla guida di istituzioni per cui firma stagioni di riconosciuti successi. Stagioni che sono il frutto di una visione che insieme al nome di sicuro richiamo puntano sulla scoperta e il sostegno di nuovi talenti, oltre che sul rispetto della tradizione, insieme alla curiosità per la musica contemporanea. De Vivo ha al suo attivo molte collaborazioni con i maggiori teatri: nel 1995 è stato chiamato ad assumere la direzione artistica del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2002 è stato direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Dal 2006 al 2009 è stato Adjunto Intendente (vice sovrintendente) del Palau de les Arts di Valencia. Nel 2009 è divenuto consulente artistico del Teatro Carlo Felice di Genova. (ilVelino/AGV)
In effetti, il buon esito è merito principalmente di Michele Mariotti, già ascoltato in Traviata a Macerata e a Bologna. Ogni volta scava di più nella partitura. Al San Carlo offre una Traviata integrale (priva dei soliti tagli di tradizione quali le cabalette al secondo atto del tenore e del baritono e al terzo un passaggio d’Addio del passato). Mariotti ha trovato piena sintonia con l’orchestra ottenendone, anche grazie all’ottima acustica del teatro, splendide sonorità (specialmente nei violoncelli e nei fagotti che danno la tinta appropriata alla tragicità del lavoro). Nel cast primeggiano tre protagonisti di grande esperienza: la Violetta di Carmen Giannattasio passa agevolmente dalla coloratura del primo atto alla mezza voce del duetto con Germont padre nel secondo prima di esplodere in “Amami Alfredo”. Saimur Pirgu è un Alfredo dal timbro chiaro e dall’acuto generoso. Vladimir Stoyanov, un Germont padre struggente specialmente nel sofferto “Di Provenza il mare, il suol”.
Subito dopo La Traviata, nel delizioso Teatro di Corte (recentemente riaperto), una chicca di Donizetti: “Il Campanello dello Speziale” con un cast di giovani e sgargianti scene e costumi (16-22 dicembre). Verrà successivamente ripresa “La Fuga in Maschera” di Spontini dal Festival Pergolesi-Spontini dello scorso settembre. Seguono un omaggio a Wagner “L’Olandese Volante” nell’allestimento di Yannis Kokkos con la concertazione di Pinchas Steinberg e tre coproduzioni, “Rigoletto” con l’Arena di Verona , “Demetrio e Polibio” con il Rossini Opera Festival e “West Side Story” direttamente da New York. Da qualche giorno il San Carlo ha un nuovo direttore artistico: Vincenzo De Vivo. Esperienza pluriennale, gran conoscenza della macchina-teatro, reputazione internazionale indiscutibile, De Vivo si distingue nel campo artistico alla guida di istituzioni per cui firma stagioni di riconosciuti successi. Stagioni che sono il frutto di una visione che insieme al nome di sicuro richiamo puntano sulla scoperta e il sostegno di nuovi talenti, oltre che sul rispetto della tradizione, insieme alla curiosità per la musica contemporanea. De Vivo ha al suo attivo molte collaborazioni con i maggiori teatri: nel 1995 è stato chiamato ad assumere la direzione artistica del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2002 è stato direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Dal 2006 al 2009 è stato Adjunto Intendente (vice sovrintendente) del Palau de les Arts di Valencia. Nel 2009 è divenuto consulente artistico del Teatro Carlo Felice di Genova. (ilVelino/AGV)
(Hans Sachs) 10 Dicembre 2012 17:01
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