giovedì 6 dicembre 2012

Traviata al San Carlo, il trionfo della musica in Avvenire del 7 dicembre



Traviata al San Carlo, il trionfo della musica


DA NAPOLI

M

ercoledì 5 dicembre inaugurazione in grande della stagione 2012-2013 del San Carlo di Napoli con La Traviata di Giuseppe Verdi in un nuovo allestimento, coprodotto, di Ferzan Özpetek (scene di Dante Ferretti e costumi di Alessandro Lai). La lettura del regista cinematografico (ha al suo attivo operistico un’ Aida a Firenze) è l’attrattiva mediatica, ma il punto di forza è l’esecuzione musicale. Sul podio Michele Mariotti, già ascoltato in Traviata a Macerata e a Bologna.

Ogni volta scava di più nella partitura. Al San Carlo offre una Traviata integrale (priva dei soliti tagli di tradizione quali le cabalette al secondo atto del tenore e del baritono e al terzo un passaggio d’«Addio del passato»). Mariotti ha trovato piena sintonia con l’orchestra ottenendone, anche grazie all’ottima acustica del teatro, splendide sonorità (specialmente nei violoncelli e nei fagotti che danno la tinta appropriata alla tragicità del lavoro). Nel cast primeggiano tre protagonisti di grande esperienza: la Violetta di Carmen Giannattasio passa agevolmente dalla coloratura del primo atto alla 'mezza voce' del duetto con Germont padre nel secondo prima di esplodere in «Amami Alfredo». Saimur Pirgu è un Alfredo dal timbro chiaro e dall’acuto generoso.Vladimir Stoyanov, un Germont padre struggente specialmente nel sofferto «Di Provenza il mare, il suol».

L’allestimento di Ferzan Özpetek sposta l’azione di alcuni decenni (come già fatto da Luchino Visconti e da altri) per accentuare i lati a suo parere 'proustiani' del lavoro, senza però cogliere i punti essenziali del dramma: il rapporto paterno e il perdono. Le belle scene di Ferretti e i costumi di Lai sono situati, al secondo atto, in un ambiente mediterraneo. Non è certo la Parigi di cui pur parlano i protagonisti.

Avrebbe potuto essere la Napoli di Edoardo Scarfoglio. Ma è una Istanbul decadente e viziosa con numerose comparse in costumi ottomani e mezzelune sono ben visibili al primo e secondo atto.

Questa Traviata viaggerà a lungo; si può migliorarne la drammaturgia.

Molti gli applausi (specialmente a Mariotti, all’orchestra ed ai cantanti.)

Giuseppe Pennisi


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Nell’allestimento proposto da Özpetek a Napoli convince soprattutto l’orchestra diretta dal maestro Mariotti









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