InScena
I Puritani,
fantasmi in un palazzo innevato
di Giuseppe
Pennisi
Ultima opera
di Vincenzo Bellini, I Puritani viene rappresentata di rado per le difficoltà,
principalmente vocali, che comporta. Nel 2009 quattro fondazioni liriche misero
insieme le loro risorse per una produzione che andò in tournée anche in
Giappone. I teatri di tradizione del circuito lombardo ne hanno approntato una
nuova con un cast di giovani.
Giunge nelle Marche (sarà a Jesi fino al 7 ottobre) e promette di arrivare
anche più a sud e all'estero. Differisce dalla produzione vista in Lombardia
non per l'allestimento scenico o per la regia ma per la direzione musicale e
gli interpreti. La vicenda è ambientata da Carmelo Ricci in un palazzo innevato
dall'architettura sobria e austera con un doppio piano. Un impianto agile e
facilmente trasportabile. Discutibile l'idea di fare apparire come fantasmi
attori che doppiano i personaggi per illustrarne i desideri repressi sotto
l'abbigliamento austero dei puritani (in contrapposizione con il mondo
cattolico, presentato lussuoso e lussurioso).
Mentre nel
circuito lombardo ha svettato Jessica Pratt nel ruolo di Elvira (il gruppo
maschile lasciava un po' a desiderare), in queste repliche gli applausi vanno
principalmente al cinese Yijie Shi (Arturo) e al coreano Julian Kim (Riccardo).
Buoni l'italiano Luca Tittolo (Giorgio) e la cubana Maria Adeila (Elvira),
nonché il resto del cast. La bacchetta di Giacomo Sacripanti tiene
efficacemente l'insieme. Di otimo livello il coro guidato da Pasquale Veleno.
(riproduzione riservata)
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