Ma sul debito di Atene i conti son già
fatti Anche da Cottarelli
Rispunta Carlo Cottarelli. Questa volta ad Atene. Non nella
veste di autore di spending review secretate, quindi, ma di 'avvocato
difensore' della Grecia alle dirette dipendenze di Alexis Tsipras, in quanto
rappresentante della Repubblica ellenica («oltre che dell’Italia e di un’altra
mezza dozzina di Stati») nel consiglio del Fmi, il partner senior della troika
se non altro per l’esperienza e le risorse professionali di cui dispone.
Cottarelli è avvezzo a trattare di debito pubblico. Per di più trova il terreno
pronto. Nel novembre 2014 – a Washington, Bruxelles ed Atene è il 'segreto di
Pulcinella', anche se a Francoforte si afferma di non saperne nulla – il
presidente del Consiglio greco allora in carica Antonis Samaras aveva concluso
un patto top secret con i partner europei che contano. Atene avrebbe dovuto
rientrare quanto il dovuto nei loro confronti – quasi 190 miliardi su 300 –
entro il 2057. Non si possono toccare i crediti privilegiati targati Fmi e Bce,
perché salterebbe l’intero sistema. Ma la Grecia avrebbe forse avuto un periodo
di grazia (senza pagare nulla ai maggiori creditori) fino al 2020. Da quella
data avrebbe poi rimborsato a tassi di interesse 'calmierati', pari a solo lo
0,53% annuo in aggiunta al tasso armonizzato d’aumento dei prezzi pubblicato
nel Bollettino Mensile della Banca centrale europea. Tsipras è ovviamente
perfettamente al corrente.
Su questa base è anche facile non solo fare il gioco delle
tra carte, ma mostrare risultati differenti a seconda dell’uditorio. Mediamente
il debito greco ha scadenze di 16 anni, oltre il doppio di quelle di Francia,
Germania ed Italia. Ad un tasso d’attualizzazione nominale (l’inverso del tasso
d’interesse) medio del 2,5% (il 2% definito come 'obiettivo d’inflazione' della
Bce più lo 0,53%) il prolungamento delle scadenze comporta una riduzione di un
terzo di quanto dovuto – e un taglio ancor maggiore se nel pacchetto rientra
anche il 'periodo di grazia'.
Mediaticamente sarebbero tutti contenti. Tsipras
sottolineerebbe ai suoi che ha ottenuto un bel taglio. La troika che si è
trattato di un allungamento 'tecnico' per meglio consentire alla Grecia il
rientro del debito e l’avvio dello sviluppo. Ai contribuenti italiani
l’operazione costerebbe circa 15 miliardi. Spalmati, però, su una ventina
d’anni.
Giuseppe Pennisi
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