domenica 4 gennaio 2015

Benvenuti alla settimana morzatiana di Salisburgo in Formiche 4 gennaio



Benvenuti alla settimana morzatiana di Salisburgo

04 - 01 - 2015Giuseppe Pennisi Benvenuti alla settimana morzatiana di Salisburgo
La settimana morzatiana a Salisburgo
Di musica e di arte si può anche vivere. La regione di Salisburgo, che produce sostanzialmente arte (e manifattura di lusso), è cresciuta dal 1995 al 2008 del 4% l’anno rispetto a una media del 2,5% per l’Austria nel suo complesso. Dal 2008 al 2014, nonostante la recessione nell’eurozona, il Pil della regione è cresciuto complessivamente del 16% (oltre il 3% l’anno), nonostante la crisi dell’eurozona. Con meno di 600mila abitanti nell’intero Land, genera il 7,5% del valore aggiunto totale austriaco. L’industria del Land è alta tecnologia e meccanica; un tempo, fioriva la chimica, ma ora è in gran misura dismessa. In effetti, il settore trainante sono le arti: quelle visive (a Salisburgo si susseguono mostre di qualità) e gallerie di arte moderna e quelle sceniche, la musica in primo luogo.
Fa una tristezza, viaggiando sulla Flaminia e scorrere all’ingresso di Spoleto lo slogan ‘in festival tutto l’anno’, quando il festival dei due mondi dura due settimane ed è principalmente una rassegna di prosa italo-francese ed il lirico sperimentale è attivo una settimana l’anno ed ha pochi frequentatori provenienti da località al di fuori dell’Italia centrale. Giancarlo Menotti ed Adriano Belli avevano lasciato un tesoro alla bella cittadina umbra: il poco che è rimasto sopravvive grazie a Pantalone (spesso a teatri vuoti).
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Ben diverso il caso di Salisburgo dove sponsor privati e biglietteria coprono oltre due terzi dei costi degli spettacoli e ci sono festival tutto l’anno. Soffermandoci solo festival di arti e spettacolo dal vivo, chi vuole trovare posto nel 2015 deve correre alle rispettive biglietterie elettroniche. Una premessa: ci sono numerosi festival minori e solo il LandTheater offre circa venti titoli di opera e balletto e altrettanti di prosa. I quattro festival più importanti iniziano in gennaio e terminano all’inizio di settembre.
Si inizia con la “settimana mozartiana” dal 22 gennaio al 2 febbraio (Mozart nacque a Salisburgo il 27 gennaio 1756). È incentrato sul Mozarteum, l’elegante scuola universitaria di specializzazione musicale costruita in suo nome. Vi si possono ascoltare tre delle maggiori orchestre del mondo: la Filarmonica di Vienna, l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, così come la straordinaria Scottish Chamber Orchestra.Stellar performers include French conductors Louis Langrée, and Marc Minkowski, and British conductors Ivor Bolton and Robin Ticciati. Interpreti stellari includono conduttori francesi come Louis Langrée e Marc Minkowski, nonché britannici come Ivor Bolton e Robin Ticciati.Oltre a due artisti di fama mondiale, il pianista Paul Lewis e il soprano Christiane Karg. Per chi desidera qualcosa davvero fuori del comune, c’è la messa in scena della cantata Davide Penitente, con la coreografia di Bartabas e del suo team dell’Académie équestre de Versailles, quindi con cavalli danzanti sul palcoscenico. Ciò indica il forte carattere innovativo delle messe in scene. Le produzioni spesso debuttano a Salisburgo, ma, poi, girano per tutto il mondo. Nel gennaio 2014, la produzione di Lucio Silla composta da Mozart a 16 anni, fu un enorme successo: se ne ricorda una messa in scena di Juergen Flimm a La Fenice nel 2006 ed una del mai troppo compianto Patrice Chéreau alla Scala nel 1984. L’edizione della settimana mozartiana Salisburghese del 2014 sarà nella Sala del Piermarini dal 26 febbraio al 17 marzo.
A stretto giro arriva il Festival di Pasqua (il cui management e la cui direzione artistica sono differenti della quelli del Festival di Pentecoste e del Festival Estivo) dal 28 marzo al 6 aprile. È affidato alla StaatsKapelle di Dresda diretta da Christian Thielemann. Oltre a numerosi concerti, il pezzo forte è la prima in un festival salisburghese della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo con la bacchetta di Thielemann e regia, scene e costumi di Philipp Stöltz, e interpreti d’eccezione come Jonas Kaufmann, Ambrogio Maestri, Liudmyla Monastyrska e Maria Agresta.
Dal 22 al 25 maggio, poche intense giornate per il Festival di Pentecoste, diretto da Cecilia Bartoli. Oltre ai concerti, due chicche (che verranno riprese nel festival estivo in anni successivi): Iphigénie en Tauride di Christof Gluck (in originale e in francese) e Semele di George Friederich Händel (in originale e in inglese).
Dal 18 luglio al 30 agosto, il consueto Festival Estivo con almeno sei spettacoli al giorno tra opera, concerti e prosa. Quest’anno nella sezione opera vengono ripresi tre allestimenti recenti richiestissimi (Der Rosenkavalier di Strauss, Il Trovatore di Verdi e la Norma di Bellini), ma l’inaugurazione è affidata, dopo la consueta ouverture spirituale (quest’anno il confronto sarà tra musica sacra cristiana e induista) alla prima mondiale di Die Eroberung von Mexico di Wolfgang Rhim.
Altri nuovi allestimenti di rilievo: Le Nozze di Figaro di Mozart (completa la trilogia Da Ponte-Mozart quale vista da Sven Erich-Bechtolf), Fidelio di Beethoven (in omaggio alla caduta del muro di Berlino), Werther di Massenet, Dido and Aeneas di Purcell ed Ernani di Verdi, nonché Iphigénie en Tauride di Gluck (dal Festival di Pentecoste). Un menu molto ricco: attenzione, le richieste al botteghino sono di solito il doppio dei posti disponibili.
Nella sinfonica e cameristica, grande accento sulla musica contemporanea in occasione dei novant’anni di Pierre Boulez (oltre al repertorio tradizionale che piace ai meno giovani). Quattro i titoli di prosa: il consueto Jedermann di von Hofmannsthal, la prima versione di Mack the Knife di Brecht e Weill (una rarità), Clavigo di Goethe e The Comedy of Errors di Shakespeare.

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