martedì 13 gennaio 2015

Crescita economica Italia, se Melfi è solo la vittoria di un modelloin StartMAg del 14 gennaio



Crescita economica Italia, se Melfi è solo la vittoria di un modello
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crescita economica
Crescita economia in Italia cercasi: come interpretare il piccolo segnale dei 1500 posti all’impianto Fca (Fiat) di Melfi? La crescita economica è lontana, in questo caso è un modello industriale che si sta affermando
Crescita economica in Italia nel 2015? L’annuncio dello stop alla Cassa Integrazione e di mille nuove assunzioni nell’impianto di Melfi di FCA (ex Fiat) è il segno di una ripresa che sta partendo dal Sud? Oppure l’indicazione del successo di alcuni modelli? Difficile dirlo anche in quanto altri indicatori  (soprattutto quelli relativi all’occupazione) vanno in senso opposto e mostrano che nel Mezzogiorno è ancora in atto un processo di deindustralizzazione e di contrazione dei servizi.
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La crescita economica in Italia non si intravede ancora. Non solo, le previsioni dei principali istituti econometrici indicano che nell’ipotesi più probabile il 2015 appena iniziato terminerà con un’Italia non in stagnazione ma a crescita molto vicina allo zero. A fine mese, il quadro potrebbe essere ancora peggiore a ragione dei risultati delle elezioni in Grecia; l’International New York Times del 13 gennaio scrive che i Paesi più a rischio sono Italia e Francia a ragione della loro stagnazione di lungo periodo. Lo mostra l’andamento degli spread .
Quello che conta per orientare i mercati non è necessariamente il differenziali tra il rendimento atteso dei titoli italiani con quello dei Paesi più virtuosi, ad esempio la Germania, ma la differenza tra lo spread dell’Italia (con i Paesi virtuosi) e quelli di Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia (sempre rispetto ai virtuosi). Questo, unicamente ai ratings delle agenzie internazionali fornisce un indice della nostra relativa fragilità. Oggi in tema di spread, solo la Grecia sta peggio di noi. Francia, Spagna, Portogallo e Irlanda hanno invece recuperato.
Anche se, come probabile , si tratta unicamente del successo di alcuni nuovi modelli – nel caso dell’impianto ex Fiat di Melfi –  è pur sempre un’indicazione positiva in un Paese dove da sette anni non si vedono che segnali negativi.
Giuseppe Pennisi, economista

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