lunedì 19 gennaio 2015

L’Hoffmann franco-italiano nei teatri emiliani in Formiche 19 gennaio



L’Hoffmann franco-italiano nei teatri emiliani

19 - 01 - 2015Giuseppe Pennisi
L’Hoffmann franco-italiano nei teatri emiliani
“I teatri di tradizione” sono una trentina di storici luoghi di spettacolo, finanziati in base alle recite effettive. Spesso sono stati importanti centri d’innovazione: con bilanci all’osso, ci sia coalizza, si scelgono giovani artisti e si opta per scenografie essenziali (e trasportabili). Si stanno “internazionalizzando”, co-producendo con realtà analoghe di altri Paesi.
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Quest’anno, ad esempio, si confrontano due Les Contes de Hoffmann di Jacques Offenbach, realizzati da una ventina teatri italiani e francesi. Il primo è nato a Rouen; dopo una tappa all’Opéra de Versailles, si è visto nel circuito Lombardo ed a Jesi sino a fine anno. Il secondo è salpato da Piacenza il 9 gennaio e circuita a Modena e Reggio Emilia sino al primo febbraio per poi approdare a Tolone e Nancy.
Marcatamente “francese” la prima delle due produzioni. “Franco.italiana” la seconda. La regia di Nicola Berloffa sfronda l’apparato di orpelli tipici dell’”opéra- comique”. Il racconto degli amori del protagonista è il pretesto per un viaggio nel passato, intriso di melanconia, attraverso un susseguirsi di incontri, desideri, delusioni ed evocativi interni borghesi delle più belle città dell’Europa di fine diciannovesimo secolo, da Monaco a Venezia, passando per Parigi, inseguendo tre donne amate e perdute, nel tentativo di conquistarne una che, nel presente, racchiude in sé le virtù di tutte le altre. Dirige con grande competenza Christopher Franklin. Di livello il cast, per lo più giovane: Giorgio Berrugi (un Hoffmann di grande caratura), Simone Alberghini (mefistofelico nei ruoli di Lindorf, Coppelius, Dr Miracle e Dapertutto) Brilla Maria Katzarava nel triplice ruolo di Antonia, Giulietta e Stella, sfida che affrontano pochi soprani in quanto le tre parti hanno vocalità marcatamente differenti. In tempi recenti, lo ha fatto Diana Damrau a Monaco di Baviera.

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