Il viaggio romantico dei Puritani
di Giuseppe
Pennisi
I Puritani,
ultima opera del 35nne Vincenzo Bellini, richiede co-produzioni per trovare
voci adatte a un lavoro del 1835 per molti aspetti belcantistico ma già intriso
di romanticismo. La produzione in scena a Firenze fino al 10 febbraio sarà a
Torino dal 14 al 26 aprile. Nel 2008-2009 si coalizzarono le fondazioni liriche
di Palermo, Bologna e Cagliari. Nel 2012 i teatri della Lombardia (Brescia, Cremona, Como, Brescia e Pavia)
con Jesi e Fermo. Ciò rende un'idea dello sforzo per produrre un lavoro dal
libretto astruso, parti vocali impervie e una scrittura non solo a supporto
delle voci (come nelle altri opere di Bellini) ma tale da dar vita al clima
ossessivo che porta la protagonista alla follia. Il regista Fabio Cerasa
(classe 1981) ha messo da parte tutti gli orpelli delle guerre della Gran
Bretagna di Cromwell per fare una lettura astratta, con una scena unica scarna
e costumi atemporali, creando l'ambiente giusto che porta Elvira alla pazzia e
rende, poi, plausibile il lieto fine. Matteo Beltrami (esponente della giovane
generazione di direttori d'orchestra italiani più noti all'estero) ha dato
un'impostazione romantica alla lettura musicale, evidenziando un ricamo di
atmosfere affidate alla sonorità orchestrali. Tra le voci spicca Jessica Pratt
(che ha già trionfato nella tournée del 2012). Buono il gruppo maschile
composto da Massimo Cavalletti, Antonino Siragusa e Gianluca Buratto.
(riproduzione riservata)
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