giovedì 13 giugno
2013
Il 28 e 29 giugno la città di Como
aprirà i festeggiamenti per il bicentenario del suo storico Teatro Sociale
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Birra per Verdi
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Giuseppe Pennisi
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Il Teatro Sociale di
Como brinda ai 200 anni con la Birra Bicentenaria, la speciale limited
edition appena presentata al Birrificio di Como, in attesa del grande
evento, che si prepara per il prossimo 28 e 29 giugno 2013, quando la città
di Como aprirà i festeggiamenti per il bicentenario del suo storico Teatro
Sociale, con un grandioso e inedito spettacolo collettivo. Si tratta
dei Carmina Burana di Carl Orff, opera che celebra notoriamente
anche l'amore per il buon cibo e il buon vino, che vede la partecipazione di
oltre 300 cittadini, chiamati sul palcoscenico della neo-restaurata Arena,
insieme ad artisti professionisti, per un'imponente messa in scena collettiva
di una delle pagine sinfonico-corali più celebri e amate nel mondo.
Per l'occasione e per tutto il 2013 il Birrificio di Como produce la Birra Bicentenaria, una birra ambrata tipo "Vienna", leggera e dissetante, un'edizione limitata, in vendita presso la beer factory e in esclusiva presso il ristorante del Teatro. Un'iniziativa insolita per brindare alla salute del Teatro e della Cultura! Si avvicina un anno importante per il Teatro Sociale di Como, che quasi 200 anni fa apriva il proprio sipario e che da allora vanta un’attività quasi ininterrotta. L’anniversario del Teatro non può passare inosservato ed è un’opportunità di crescita artistica e sociale. Un’occasione per aprire il Teatro alla città, accogliendo la comunità che da anni la frequenta come pubblico e trasformandolo in parte attiva. Non una mera occasione di festa, ma una reale opportunità per condividere un progetto a lungo termine, che coinvolga amatori e professionisti, docenti e discenti, ragazzi ed adulti, impegnati in discipline, arti e mestieri diversi. Carmina Burana è una delle pagine sinfonico-corali più celebri che sin dal suo debutto – nonostante il clima politicamente ‘caldo’ di quegli anni, a pochi anni dallo scoppiare della guerra – a Francoforte nel 1937 (la prima italiana è al Teatro alla Scala nel 1942!) non ha mai più abbandonato le sale da concerto nel mondo. L’origine è antica e nobile, quello del monaci benedettini e delle università medievali in cui fiorisce una produzione poetico-musicale goliardica di grande levatura e poliedricità: dagli inni bacchici alle canzoni d’amore, dalle parodie religiose ai testi moralistici sugli sperperi e sull’arroganza del potere ecclesiastico. Nel 1937 il compositore tedesco Carlo Orff (noto soprattutto per le sue innovazioni didattiche e per il suo metodo musicale), musicò 24 brani dei Carmina Burana, rivestendo i testi originali (quasi tutti in latino, alcuni in alto tedesco) di una musica nuova e ‘moderna’, con una orchestrazione ricca e imponente. La partitura richiede un grande dispiego di forze: dalle masse (orchestre, coro, coro di voci bianche, ballerini) ai solisti (soprano, tenore, baritono). La maestosa invocazione alla dea Fortuna, che ciecamente regola le sorti dell’umanità, apre l’opera, che si struttura in diverse sezioni, dedicate alla primavera, all’amore, ma anche al gioco d’azzardo e al buon cibo. |
mercoledì 12 giugno 2013
Birra per Verdi in Quotidian Arte del 13 giugno
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