La polemica di marzo 2013
Tributi e teatri
Il regolamento sulle fondazioni lirico-sinfoniche, approvato alla fine del 2012, e su cui il Parlamento deve esprimere il proprio parere in questi mesi di inizio legislatura, si basa sul principio del matching grant: quanto più riesci a trovare sul mercato da privati ed enti locali, tanto più ricevi dal Fondo unico per lo spettacolo (FUS). In ogni caso il contributo FUS non supererà la meta del budget complessivo.
Al fine di funzionare efficacemente, questa regola dovrebbe prevedere tuttavia un riassetto delle agevolazioni tributarie alle erogazioni liberali alle attività culturali. La normativa è molto complessa, anche a ragione di una vera e propria stratificazione di norme in vigore. In estrema sintesi, però, la detraibilità d'imposta al 19% del contributo non incentiva la partecipazione dei privati. Si tratta di una percentuale decisamente inferiore a quella vigente in altri paesi. Per esempio in Francia si può detrarre 25% per le erogazioni per attività di conservazione e restauro, mentre in altri casi ci può essere una detrazione sino al 66% dell'importo erogato con il limite del 20% del reddito imponibile. Mentre negli Stati Uniti le donazioni sono interamente deducibili se a vantaggio delle organizzazioni di beneficienza o culturali. All'inizio della scorsa legislatura, era stata predisposta una revisione della normativa per allinearla ai livelli europei. Pare si sia persa nei meandri del Collegio Romano. La ripescherà il nuovo Governo?
Giuseppe Pennisi
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