giovedì 8 novembre 2012

Torna il «Macbeth» geniale di Brockhaus in Avvenire 9 novembre



lirica

Torna il «Macbeth» geniale di Brockhaus


DA JESI GIUSEPPE PENNISI I n occasione del decennale della morte del grande scenografo ceco Josef Svo­boda, tre teatri hanno coalizzato le loro forze per riproporre uno spettacolo di gran­de impatto e costo contenuto: Macbeth di Verdi che, presentato a Roma nel 1995 con la regia di Henning Brockhaus ha viaggiato in mezzo mondo sino al 2003, quando sce­ne e costumi vennero rottamati. Le scene sono state ricostruite: una filigrana di me­tallo leggero su cui sono proiettate (varie to­nalità di grigio e fasce di rosso sangue) im­magini in sintonia con l’azione scenica e con la partitura. Brockhaus e Nanà Cecchi hanno appe­na ritoccato la regia. Dopo tre recite a Jesi (la prima mercoledì), lo spettacolo inaugu­rerà la stagione del Carlo Felice a Genova in dicembre e si vedrà a Trieste in marzo; si mormora di una tournée in estate-autunno 2013 per quello che è uno dei migliori spettacoli della sta­gione.

Svobova e Brockhaus hanno meglio di altri compreso il dramma intimo di Verdi quan­do lavorava a Macbeth. Aveva perso la fede, a ragione della morte della moglie e dei fi­gli, ma era tormentato dal dubbio: quindi, accanto a una Lady assetata di potere, pon­gono un Macbeth torturato dai rimorsi e al­la ricerca del significato dell’avventura ter­rena. A differenza di edizioni recenti (come quella diretta da Muti a Salisburgo e a Ro­ma) non interpolano varie versioni ( Verdi compose tre differenti Macbeth) ma utiliz­zano la partitura del 1847 per Firenze. Giam­paolo Maria Bisanti (maestro concertatore) lavora con un organico orchestrale relativa­mente piccolo da cui estrae grande sono­rità (specialmente nei momenti come il brindisi al secondo atto). Le scene di Svo­boda e i costumi di Cecchi sono una lezio­ne di come con materiali poveri si può fare uno spettacolo avvincente e coinvolgente.

Tiziana Caruso è una Lady di grande pre­senza scenica: un soprano drammatico di a­gilità di livello, merce rara di questi tempi. Luca Salsi è un Macbeth più afflitto dai ri­morsi che inebriato dalla brama del potere. Thomas Yun (Macduff) è un generoso te­nore spinto con volume da vendere, ma li­nea vocale da curare, Dario di Vietri (Mal­com) un tenore lirico dal timbro molto chia­ro.

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