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Orchestra Sinfonica di Roma: 10 anni di una bella
storia
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Giuseppe Pennisi
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L’evento della settimana è il concerto in
programma il 22 novembre all’auditorium di Via della Conciliazione per
celebrare il decennale della Orchestra Sinfonica di Roma, unica orchestra
sinfonica interamente privata in Europa continentale e unica in Italia
a non avere un euro di contributo pubblico. È il frutto del lavoro di un
accademico banchiere, Emanuele Emmanuele, appassionato d’arte e di un
gruppo di musicisti guidati da Francesco La Vecchia.
Quando è iniziata la loro avventura, molti li hanno snobbati. Pensare di fare nascere un’orchestra sinfonica puramente privata, in grado di reggersi sulle proprie gambe, partendo con un gruppo di giovani appena usciti dai conservatori, era considerato poco “politically correct”. Anche perché “i ragazzi” (così li chiamavano) e il loro animatore, il direttore d’orchestra Francesco La Vecchia non andavano a bussare alla porta di Pantalone, nelle sue varie vesti e guise (Stato, Regione, Provincia, Comune) ma pensavano di farcela con il contributo di privati e con gli incassi. Hanno trovato un mecenate, la Fondazione Roma, che oggi, visti i risultati, stanzia quasi 4 milioni d’euro l’anno per l’intrapresa (a titolo di raffronto il bilancio dell’Accademia di Santa Cecilia supera i 50 milioni d’euro l’anno, di cui due terzi pubblici). Hanno iniziato nel novembre 2002, realizzando le prime stagioni al Teatro Argentina e al Teatro Sistina. Hanno, poi, rimesso a nuovo l’auditorium di Via della Conciliazione, inizialmente concepito per le udienze papali del Giubileo del 1950 e diventato, in seguito, per circa mezzo secolo, sede dei concerti sinfonici dell’Accademia di Santa Cecilia (ora trasferitasi al Parco della Musica). L’auditorium di Via della Conciliazione (circa 2000 posti) è stato migliorato sia nell’aspetto sia nell’acustica. Da novembre a giugno, i “ragazzi” vi suonano la domenica pomeriggio alle 17.30 e il lunedì sera alle 20.30; la sala strabocca di giovani (e anche di anziani) a ragione in gran misura della politica di prezzi: per 30 concerti, l’abbonamento intero è € 500 (poco più di un posto in platea o palco per una sola serata alla Scala), ma per gli studenti è € 100 e per chi ha più di 65 anni € 180. Per i singoli concerti, il biglietto intero è € 20, quello ridotto (per studenti e anziani) € 15. I programmi coniugano la grande musica tradizionale dell’Ottocento e del Settecento con il Novecento; importante la riscoperta di Martucci, compositore italiano gradissimo ma che nel nostro Paese era stato coperto da una coltre di oblio, nonché le integrali di Casella e Petrassi (tutte curate da grandi case discografiche). Una ventata d’aria nuova che mancava nella capitale da quando è stata chiusa la formazione romana dell’orchestra sinfonica della Rai e che ha innescato competizione nel mercato della musica. I costi di produzione sono tenuti bassi da un organico amministrativo all’osso (una decina di dipendenti). Negli anni, è cambiato il nome; da Orchestra Giovanile Italiana nelle prime stagioni ad Orchestra Sinfonica di Roma nell’ultima versione. L’orchestra ha acquisito tale autorevolezza da essere stata invitata ad esibirsi all’estero - a San Pietroburgo, a Bruxelles, a Madrid (in un concerto presso l’Auditorio Nacional de la Musica alla presenza della Regina), in Brasile, ad Atene, e Londra (nella sede della Royal Philharmonic Orchestra), e alla Großer Saal della Philharmonie a Berlino, a Vienna, a Washington e New York. Una bella storia per incoraggiarsi a uscire dal declino. info: http://www.orchestrasinfonicadiroma.it |
lunedì 19 novembre 2012
Orchestra Sinfonica di Roma: 10 anni di una bella storia in Quotidiano Arte 20 novembre
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