sabato 3 novembre 2012

Alla Scala Siegfried si lascia solo ascoltare in Milano Finanza 3 novembre3 Novembre

InScena

Alla Scala Siegfried si lascia solo ascoltare

di Giuseppe Pennisi

Con Siegfried, in scena alla Scala fino al 18 novembre, si approda alla terza puntata dell'Anello del Nibelungo. Il Crepuscolo degli Dei è previsto in maggio, mentre in giugno verranno presentati due cicli interi della tetralogia. Il protagonista del Siegfried è un adolescente senza paura.

Forgia la spada invincibile, uccide il drago e si impossessa dell'anello che dà il potere assoluto. Avvisato da un uccello che il nano Mine vuole avvelenarlo, ne fa polpette. Spezza la lancia del Re degli Dei per varcare una cortina di fuoco dietro la quale c'è la vergine Brunilde. Alla vista, per la prima volta, di una donna, è terrorizzato, fino a quando, in un duetto travolgente, si danno l'uno all'altra. Come nelle puntate precedenti, c'è una discrasia tra scena e musica. La regia di Guy Cassiers lascia perplessi: la foresta è grigia, Siegfried è vestito come un punk, il palcoscenico è affollato da danzatori e mimi e i due giovani amanti si abbracciano nel fuoco. Dalla stretta intesa tra orchestra e Daniel Barenboim, però, si ricava una lettura trasparente e cesellata, anche se dilatata e solenne. La fermezza degli ottoni e il virtuosismo delle arpe è magistrale. Scavato con cura il cromatismo del duetto finale. Ottima la prova di Lance Ryan nel ruolo del protagonista, prestante di fisico e chiaro di timbro, con acuti squillanti e legati tenerissimi. Accanto a lui una Nina Stimme eccezionale. Di livello Mime (Peter Bronder), Alberich (Johannes Martin Kranzle), e il Viandante di Terje Stensvold. Bella e brava Anna Larsson nel ruolo della Madre della Terra. (riproduzione riservata)

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