lunedì 12 novembre 2012

ROMA CAPITALE DELLA MUSICA CONTEMPORANEA in Il Velino 12 novembre

ROMA CAPITALE DELLA MUSICA CONTEMPORANEA


L’anno scorso si sono suonate quasi tante ore quanto a Berlino. L’evento, che ha attirato gli appassionati dai cinque continenti, è stato il Festival di Nuova Consonanza, giunto alla 49sima edizione



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Roma - Nel 2011, i consuntivi sono di questi giorni, a Roma si sono suonate quasi tante ore di musica contemporanea quanto a Berlino. Mentre vige l’immagine di una Roma a base di stornelli e mandolini, la città è, con Parigi e Berlino, una delle tre capitali europee della musica contemporanea: uno dei maggiori esperti internazionali Suguru Agata, segretario generale del Japan Electronic Keyboard Society, è venuto circa un anno fa a studiare nei vicoletti del centro storico (dove il Teatro Flaiano è diventato sede del Piccolo Lirico che coniuga Puccini con la musica elettronica), come si fa live electronics e portarne i risultati all’Università della Musica di Showa perché siano incluse nell’Open Research Project sulle nuove tecniche di musica elettronica e di elettro-acustica. Le ragioni sono molteplici e vengono da lontano. Lo storico Stefano Bigazzi le ha raccontate nel libro “L’Orchestra del Duce”: a torto più che a ragione, Mussolini si credeva esperto del genere e “gli rodeva” che i tedeschi avessero Bayreuth e gli austriaci Salisburgo. Quindi, creò il primo festival internazionale di musica contemporanea (a Venezia), e, nel 1942, a guerra in corso, fece mettere in scena, al Teatro dell’Opera di Roma “Wozzeck” di Alban Berg (vietato nei Paesi occupati dalla Germania, poiché, nel 1937, l’autore era stato incluso tra “musicisti degenerati”). Palazzo Venezia era sempre aperto a Malipiero, Casella, Pizzetti ed allo stesso Dallapiccola (che pur aveva dato le dimissioni dall’università al varo delle leggi razziali). Stravinskij, sempre lontano dalla politica, scrisse di “venerare” il Capo del Governo italiano per quanto faceva per l’innovazione musicale. Negli Anni Sessanta, Roma diventò la seconda patria dell’avanguardia musicale americana. Una tradizione ormai ben radicata. Se dal teatro in musica si passa agli altri generi, il panorama è ancora più ricco: nella Sala di Via dei Greci della paludata Accademia di Santa Cecilia, si volge ogni anno EMUFest, il festival internazionale per eccellenza di musica elettronica ed elettro-acustica. I principali istituti di cultura stranieri - particolarmente attivi quelli di Germania , Francia e Brasile – organizzano quasi ogni mese un festival di musica contemporanea ‘colta’. Il Romaeuropa Festival e Musica per Roma portano ogni anno, per periodi più o meno lunghi, rassegne di musica contemporanea. Solo per citare i più noti. L’evento, che ha attirato gli appassionati dai cinque continenti, è stato il Festival di Nuova Consonanza, giunto alla 49sima edizione. Come ogni anno inizia con una vera e propria maratona di concerti di elettro-acustica e live electronics, dalle 16,30 alle 24 circa, nella Villa Aurelia al Gianicolo, la sede dell’Accademia Americana, al prezzo complessivo di € 10 a biglietto, a cui aggiungere € 8 per la cena (a buffet). Uno sciamare di giovani, tra qualche testa canuta che si ricorda quando, all’inizio degli Anni ‘50, alla prima di “Boulevard Solitude” di Henze, al Teatro dell’Opera, tradizionalismi ed innovatori si picchiarono di santa ragione.



Prende il via domenica 18 novembre e quest’anno è intitolato “Collage”, dieci appuntamenti fra novembre e dicembre, nel cartellone ideato da Fausto Sebastiani, direttore artistico dell’Associazione romana, dedicato alla musica d’oggi e del Novecento con i ritratti di tre artisti che hanno segnato e segnano il corso della musica contemporanea: l’omaggio a John Cage nel centenario della nascita, il ricordo di Aldo Clementi, socio fondatore di Nuova Consonanza scomparso l’anno scorso, con quattro concerti ed un seminario intorno alla sua figura, infine il workshop di composizione e il concerto-ritratto sul compositore francese Mark Andre, classe 1964, allievo di Gérard Grisey, Helmut Lachenmann e Wolfgang Rihm, fra i più interessanti musicisti della sua generazione, che quest’anno ha inaugurato il Festival Maerz Musik di Berlino insieme alla danzatrice Sasha Waltz. “Nell’accezione comune il termine – spiega Fausto Sebastiani – ‘collage’ sta ad indicare l’assemblaggio di materiali diversi tra loro, associazioni altrimenti improponibili che vanno a creare una nuova unità artistica. Il 49esimo Festival vuole avvicinare le figure di John Cage e di Aldo Clementi. A quest’ultimo dedica anche il titolo del Festival ‘Collage’. Ispirato alle sue opere, questo suggerisce una certa affinità con Cage, come è possibile comprendere dalle sue stesse parole: ‘Il titolo Collage di molti miei lavori non nasce a caso, ma dipende dalla tecnica di montaggio compositivo che a sua volta deriva dalla pittura e dall’alea di John Cage, (…) da quella meccanica della non-volontarietà, l’idea cioè di un organismo sonoro che si sviluppa autonomamente dopo averne stabilito il codice’. Voler accostare i due compositori è impresa ardua, ma un altro punto di contatto è suggerito dall’occasione di due importanti ricorrenze: i cento anni dalla nascita dell’americano e un ricordo del catanese fondatore di Nuova Consonanza, ad appena un anno e mezzo dalla morte. Dunque, volendo restare in un’ottica di ‘assemblaggio’, in un susseguirsi di associazioni, ecco i primi tasselli del Festival 2012: Cage, alea, Clementi, collage. Il Festival 2012 si pone quindi come manifestazione dalle tante sfaccettature, che sfrutta l’immagine visiva del collage per rendere la compresenza di elementi diversi, ma uniti da sottili – eppure fondamentali – fili rossi”.



CentoCage è il titolo dell’inaugurazione del Festival, la ormai consueta e sempre seguitissima Festa d’Autunno a Villa Aurelia sul Gianicolo, sede dell’American Academy in Rome, quest’anno in programma domenica 18 novembre, un omaggio ad un grande pensatore che ha sostanzialmente stabilito la parità dei diritti tra suono e rumore: un ricordo attraverso i suoi lavori per i vari pianoforti (preparato, toy, gran coda) nel concerto Cage Age di Daniele Lombardi, e per le percussioni del primo periodo nel concerto serale Cage e altri rumori dell’Ars Ludi Laboratorio; ma anche un dono di compositori e artisti a quell’americano che amava affermare “tutto quello che so l'ho imparato dai funghi", con lavori eseguiti in prima esecuzione assoluta per lui. Avremo Onde una storia fantastica per attore, musica e burattini, testo e regia di Idalberto Fei con la musica del giovane Domenico Turi, cinque composizioni in prima assoluta ed una rivisitazione del lavoro Atlas Eclipticalis di Cage, una selezione Sound Art Project selezionati dalla EBU Ars Acustica Group, installazioni d’arte e video tra cui i lavori di Roberto Masotti. Fra le più recenti composizioni Piccoli studi sul potere di Fabio Cifariello Ciardi: “Spesso il Potere parla non alla testa, ma soprattutto alla pancia – racconta il musicista -. In che modo? Forse anche con la ‘musica’ celata nell’eloquio. I Piccoli Studi sul Potere ‘smascherano’ la possibile musica nascosta nei discorsi cruciali di cinque uomini che hanno fatto la storia: Adolf Hitler, George W. Bush, Tony Blair, Barack Obama, l’imperatore Akihito”. Utilizzando dunque alcuni dei più significativi discorsi pubblici tenuti dai cinque, Cifariello Ciardi li trascrive in spartiti per clarinetto, flauto, arpa, violino e violoncello, evidenziando le loro studiate tecniche oratorie di persuasione. Infine la partecipazione degli artisti americani residenti dell’American Academy con i loro lavori: installazioni, performance, esposizioni di opere d’arte e novità musicali. Ultimi appuntamenti, dopo un percorso vivacissimo, da lunedì 10 a venerdì 14 dicembre il consueto De Musica, workshop di composizione al Conservatorio Santa Cecilia, tenuto quest’anno da Mark Andre, parigino, classe 1964, in residenza presso Villa Medici nel biennio 1999 - 2001, che quest’anno ha inaugurato il Festival Maerz Musik di Berlino insieme alla danzatrice Sasha Waltz. Il suo stile, all’insegna dell’esperienza Lachenmanniana, si caratterizza per una decostruzione del suono in gradazioni sottilissime del suono tradizionale. Nel concerto - ritratto di venerdì 14 dicembre in Sala Casella verranno eseguiti due lavori del suo ciclo iv (introversion): iv 1 per piano (2011) e iv 3 (2008) per clarinetto in si bemolle; a conclusione il trio Durch per sax, piano e percussioni. (ilVelino/AGV)

( Hans Sachs) 12 Novembre 2012 11:23





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