Se avessero avuto il tempo, il Sindaco Gianni Alemanno ed alcuni Assessori, in primo luogo quello alla mobilità Sergio Marchi, avrebbero trovato utile essere presenti all’incontro che ogni anno “le cercle des économistes” tiene a Aix-en-Provence . Il “cercle” è uno dei club più esclusivi al mondo: non può avere più di 30 soci; si è accettati unicamente se il 75% degli iscritti vota, a scrutinio segreto, le proposta di ammissione. Raccoglie il fior fiore degli economisti francesi, il cui pensiero è poco conosciuto in Italia (molto meno di quello degli economisti anglosassoni), nonostante il nostro Paese e la vicina Francia abbiano molte caratteristiche simili, quali “il capitalismo municipale”. I “rencontres économiques” (l’unica occasione in cui ai dibattiti del “cercle” partecipano invitati) relativi, questo luglio, alle “nouvelles frontères des entreprises” trattano molto delle municipalizzate (specialmente nei trasporti).
I dati salienti per l’Italia sono i seguenti: numero di aziende, 369. contributo al pil nazionale dall’l’1% al 6% (a seconda della ragione); addett, 200.000 unità. In Francia le dimensioni sono analoghe. Tuttavia, Oltralpe non si è prodotto (nel settore) un calo degli investimenti in rapporto al fatturato dal 20% al 15% tra il 2001 ed il 2007. In Francia, inoltre, non ci sono le persistenti nonché e differenze costi del personale e della redditività fra le varia macro-aree (Sud,Centro e Nord) che , secondo analisi recenti della Fondazione Eni Enrico Mattei e dell’Università La Sapienza, caratterizzano l’Italia. La capitale, Parigi, soprattutto non è stata lasciata senza un euro in cassa da chi la ha amministrata sino a pochi mesi fa. Infine, i nuclei francesi a basso reddito erogano per acqua, elettricità e riscaldamento lo 0,075% della spesa familiare – un po’ più dello 0,059% di quelle italiane nella stessa fascia sociale.
Più importante di un raffronto con i cugini d’Oltralpe è interessante notare come nel dibattito sia stato più di una volta pronunciato il nome di Giovanni Montemartini. Chi era costui? A Roma gli è stato dedicato un museo sulla via Ostiense ma il suo libro principale (ancora oggetto di studio, in traduzione, in università straniere) non è ristampato da decenni. A lungo dirigente statale, Montemartini fu, in età giolittiana, Assessore di quella Giunta Nathan che risanò e sviluppò la città. Non era un teorico ed il suo libro (un testo di politica economica sulle municipalizzate) sistematizzava il frutto della sua esperienza operativa ed indicava strade (in termini di qualità del servizio, livelli delle tariffe, monitoraggio, bilanci) ancora attuali. Se lo si studia all’estero e lo si cita in convegni internazionali, perché non ce ne ricordiamo ora che a Roma (e non solo) occorre riformare il “capitalismo municipale”? Vi troveremmo preziosi consigli su come aggregare imprese e sulla gestione finanziaria.
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