Una tragedia fiorentina. Le sonorità
fin de siècle in due atti unici al Regio
Dal 21 al 30 marzo il Teatro Regio
propone un insolito dittico: Una tragedia fiorentina (Eine
florentinische Tragödie) di Alexander von Zemlinsky (in prima esecuzione a
Torino) e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini; due atti unici che
occuperanno la programmazione di marzo per ben nove rappresentazioni. Sul podio
dell’Orchestra del Teatro Regio salirà il maestro Stefan Anton Reck, direttore
riconosciuto a livello mondiale come specialista del repertorio di inizio
Novecento, già allievo prediletto di maestri come Leonard Bernstein, Claudio
Abbado e Seiji Ozawa. Un delitto passionale e una truffa furfantesca nella
Firenze rinascimentale: ecco, in sintesi, l’argomento delle due opere in
programma. Il regista Vittorio Borrelli, per l’allestimento del Teatro Regio,
ha immaginato di ambientarle in due alloggi di una stessa casa che si affaccia
sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio. Cast diversi interpreteranno le due
opere per dare così massimo risalto ai contrastanti aspetti vocali che
caratterizzano i due lavori. La voce profonda e seducente del baritono Mark S.
Doss animerà il personaggio di Simone in Una tragedia fiorentina; accanto a lui
si esibiranno lo sfavillante soprano leggero Ángeles Blancas Gulín e il tenore
Zoran Todorovich, applaudito per la sua potenza canora e la sua presenza
drammatica. Nel ruolo di Simone, a Doss si alterna Tommi Hakala (recite del 22,
25, 27, 29 marzo). I tre personaggi principali dell’opera di Puccini saranno
invece interpretati da cantanti italiani: il baritono Alessandro Corbelli, un
vero punto di riferimento del repertorio buffo, sarà Gianni Schicchi; il tenore
Francesco Meli, riconosciuto per la sua tecnica squisita e la sua versatilità,
sarà Rinuccio; Serena Gamberoni, soprano dalla voce brillante e dalla spiccata
presenza scenica, sarà la giovane Lauretta. Completano il nutrito cast Silvia
Beltrami (Zita, mezzosoprano), Luca Casalin (Gherardo, tenore), Maria Radoeva
(Nella, soprano), Fabrizio Beggi (Betto, basso), Gabriele Sagona (Simone,
basso), Marco Camastra (Marco, baritono), Laura Cherici (La Ciesca,
mezzosoprano), Alessandro Busi (Spinelloccio e Amantio, baritono), Ryan
Milstead (Pinellino, baritono) e Giuseppe Capoferri (Guccio, baritono. Ruolo
affidato a Marco Sportelli il 22, 25, 27 e 29). Nel ruolo di Gianni Schicchi, a
Corbelli si alterna Carlo Lepore (recite 22, 25, 27, 29 marzo). L’opera è
contraddistinta dalla pressoché costante presenza di una sorta di coro da
camera, composto dai parenti del defunto Buoso Donati, che si sono riuniti per
vegliare la salma. I pianti ipocriti per la scomparsa del vecchio
s’interrompono non appena si scopre che egli ha lasciato tutte le ricchezze in
beneficenza. Il nipote di Buoso, Rinuccio, propone di chiedere consiglio a un
uomo pieno di risorse, Gianni Schicchi, padre della sua fidanzata Lauretta. Al
suo arrivo, Schicchi fa subito nascondere il cadavere e, mettendosi a letto
travestito da Buoso, fa chiamare il notaio per dettare un nuovo testamento. I
Donati, a turno, cercano di corrompere Schicchi per ottenere le migliori
proprietà del defunto ma, all’ultimo, capiscono che l’uomo ha truffato tutti
riservando quei beni per sé nel nuovo testamento. Temendo di essere condannati
come complici dell’imbroglio, i famigliari di Buoso decidono di ritirarsi senza
protestare. Schicchi ha in realtà agito a fin di bene: tutti i suoi averi
saranno un giorno di sua figlia e del suo promesso sposo, Rinuccio. Grazie agli
Amici del Regio, per il dittico è in corso una promozione riservata agli over
65, i quali hanno la possibilità di acquistare i biglietti a € 18 fino a
esaurimento dei posti disponibili. Le opere saranno presentate al pubblico dal
musicologo Luca Scarlini all’interno del ciconferenze del Regio, al Piccolo
Regio Puccini mercoledì 19 marzo alle ore 17.30. L’ingresso è libero.
Nessun commento:
Posta un commento