venerdì 7 marzo 2014

Rimskij-Korsakov nella Russia di oggi in Milano Finanza 8 marzo



Rimskij-Korsakov nella Russia di oggi

di Giuseppe Pennisi     

L'azione è in un una Russia odierna altamente tecnologica. Ma poco sembra essere cambiato dal 1572, anno in cui è stato ideato Una sposa per lo zar di Nikolaj Rimskij-Korsakov, al Teatro alla Scala di Milano fino al 14 marzo in un nuovo allestimento coprodotto con la Staatsoper di Berlino. Il lavoro è ambientato in una Russia in crisi profonda. Le cosche concordano sul fatto che occorra designare un leader (meglio se virtuale, mediatico) e trovargli una moglie. Si vedrà, poi, come costruire un erede. In questo mondo maschilista, i capi si ubriacano e maltrattano le ex amanti per sostituirle con giovani da rubare ai legittimi fidanzati. Il capo supremo delle cosche uccide la propria ex amante e, per errore, avvelena la fanciulla di cui si è invaghito, dopo averne fatto torturare a morte il fidanzato. Finirà suicida ma nuovi guai sono in vista. Per tutti.
La messinscena è tremendamente attuale. Parte del pubblico delle prime non ha compreso il significato della regia di Dmitri Tcherniakov, che ha firmato anche le scene, mentre i costumi sono di Elena Zaytseva, le luci di Gelb Filshtinsky e i video dell'équipe della Raketa Media. Ci sono state proteste fortunatamente travolte da ovazioni. Si spera, nelle repliche, in un pubblico più aperto a regie moderne. Daniel Barenboim non dilata i tempi, come è sua prassi, ma li tiene serrati e dà una tinta scura alla partitura. Di grande livello il coro diretto da Bruno Casoni. Nel cast primeggiano le voci femminili, specialmente le due protagoniste, Olga Peretyatko e Marina Prudenskaya. Lo spettacolo è avvincente e invita a una profonda meditazione. (riproduzione riservata)

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