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Rimskij-Korsakov nella Russia di oggi in Milano Finanza 8 marzo
Rimskij-Korsakov nella Russia di oggi
di Giuseppe Pennisi
L'azione è in un una Russia odierna altamente tecnologica. Ma poco
sembra essere cambiato dal 1572, anno in cui è stato ideato Una sposa per lo
zar di Nikolaj Rimskij-Korsakov, al Teatro alla Scala di Milano fino al 14
marzo in un nuovo allestimento coprodotto con la Staatsoper di Berlino.
Il lavoro è
ambientato in una Russia in crisi profonda. Le cosche concordano sul fatto che
occorra designare un leader (meglio se virtuale, mediatico) e trovargli una
moglie. Si vedrà, poi, come costruire un erede. In questo mondo maschilista, i
capi si ubriacano e maltrattano le ex amanti per sostituirle con giovani da
rubare ai legittimi fidanzati. Il capo supremo delle cosche uccide la propria
ex amante e, per errore, avvelena la fanciulla di cui si è invaghito, dopo
averne fatto torturare a morte il fidanzato. Finirà suicida ma nuovi guai sono
in vista. Per tutti.
La messinscena è tremendamente attuale. Parte del pubblico delle prime non
ha compreso il significato della regia di Dmitri Tcherniakov, che ha firmato
anche le scene, mentre i costumi sono di Elena Zaytseva, le luci di Gelb
Filshtinsky e i video dell'équipe della Raketa Media. Ci sono state proteste
fortunatamente travolte da ovazioni. Si spera, nelle repliche, in un pubblico
più aperto a regie moderne. Daniel Barenboim non dilata i tempi, come è sua
prassi, ma li tiene serrati e dà una tinta scura alla partitura. Di grande
livello il coro diretto da Bruno Casoni. Nel cast primeggiano le voci
femminili, specialmente le due protagoniste, Olga Peretyatko e Marina
Prudenskaya. Lo spettacolo è avvincente e invita a una profonda meditazione.
(riproduzione riservata)
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