I
Troiani tornano alla Scala
Les Troyens di Hector Berlioz tornano, dopo vari lustri alla Scala, in
una coproduzione spettacolare con Royal Opera House, Covent
Garden di Londra,Wiener Staatsoper e San Francisco
Opera . La direzione musicale è affidata a Antonio Pappano. La
regia a David Mc Vicar, le scene a Es Devlin, i costumi a Moritz
Junge e le luci a Wolfgang Gobble. Tra gli interpreti, Anna Caterina
Antonacci , Daniela Barcellona, Gregory Kunde, Fabio Capitanucci , Alexandre
Duhamel , Giacomo Prestia ,Shalva Mukeria,Paola Gardina, Maria Radner, Paolo
Fanale, Mario Luperi e Elena Zilio. E‘ uno degli spettacoli scaligeri più
attesi dell’anno. In Italia non lo si vede dal 2002 quando venne presentato al
Maggio Musicale Fiorentino.
Les Troyens,ROH;
22th June 2012, Cassandre; Anna Antonacci, Chorèbe; Fabio Capitanucci, Enée;
Bryan Hymel, Didon; Eva-Maria Westbroek, Narbal ; Brindley Sherratt, Anna;
Hanna Hipp, Ascagne; Barbara Senator, Priam; Robert Lloyd, Ghost of Hector;
Jihoon Kim, Panthée; Ashley Holland, Hélénus; Ji Hyun Kim, Greek Captain; Lukas
Jakobski, Trojan Soldier; Daniel Grice, Iopas; Ji-Min Park,
Les Troyens,ROH;
22th June 2012, Cassandre; Anna Antonacci, Chorèbe; Fabio Capitanucci, Enée;
Bryan Hymel, Didon; Eva-Maria Westbroek, Narbal ; Brindley Sherratt, Anna;
Hanna Hipp, Ascagne; Barbara Senator, Priam; Robert Lloyd, Ghost of Hector;
Jihoon Kim, Panthée; Ashley Holland, Hélénus; Ji Hyun Kim, Greek Captain; Lukas
Jakobski, Trojan Soldier; Daniel Grice, Iopas; Ji-Min Park,
Les Troyens,ROH;
20th June 2012, Cassandre; Anna Antonacci, Chorèbe; Fabio Capitanucci, Enée;
Bryan Hymel, Didon; Eva-Maria Westbroek, Narbal ; Brindley Sherratt, Anna;
Hanna Hipp, Ascagne; Barbara Senator, Priam; Robert Lloyd, Ghost of Hector;
Jihoon Kim, Panthée; Ashley Holland, Hélénus; Ji Hyun Kim, Greek Captain; Lukas
Jakobski, Trojan Soldier; Daniel Grice, Iopas; Ji-Min Park
Les Troyens,ROH;
20th June 2012, Cassandre; Anna Antonacci, Chorèbe; Fabio Capitanucci, Enée;
Bryan Hymel, Didon; Eva-Maria Westbroek, Narbal ; Brindley Sherratt, Anna;
Hanna Hipp, Ascagne; Barbara Senator, Priam; Robert Lloyd, Ghost of Hector;
Jihoon Kim, Panthée; Ashley Holland, Hélénus; Ji Hyun Kim, Greek Captain; Lukas
Jakobski, Trojan Soldier; Daniel Grice, Iopas; Ji-Min Park,
LA STORIA DI LES TROYENS
Les Troyens è, tra i capolavori del teatro in musica francese, uno
dei meno rappresentati, nella versione integrale, non solo in Italia ma anche
nel resto del mondo. Non è solamente la durata (quattro ore di musica, sempre
una buona mezz’ora in meno del wagneriano “Die Meistersinger”) ma la
complessità di un allestimento che richiede frequenti cambiamenti di scena (da
nove a dodici, in funzione delle interpretazioni registiche delle didascalie in
calce al libretto), effetti speciali (combattimenti, cacce, incendi), grande
impiego di masse, di cori e di balletto. Sin dall’età più giovane, Hector
Berlioz sognava di ricostruire l’opera lirica francese, che considerava in
crisi, partendo o da Shakespeare o da Virgilio. Lavorò incessantemente a
ridurre per la scena il primo ed il quarto libro dell’”Eneide” pensando, però,
non ad un inno alla pace, ma ad una epopea eroica quali quelle del passato,
dalle versioni più gigantesche della “tragédie lyrique”. I suoi modelli erano
Gluck e Spontini ; del primo si rifaceva principalmente all’”Ifigenia” (opere
tra le più “guerriere” del maestro) e del secondo alla “Vestale” ed a “Fernando
Cortes” (che di pace e pacifismo hanno ben poco). Per lui il melodramma
verdiano e la musica dell’avvenire wagneriana erano passati senza lasciare
traccia; era, essenzialmente, un decadente che nella seconda metà
dell’Ottocento si agganciava alle esperienze della fine del secondo precedente,
ma recepiva gli abbandoni sinfonici che, senza Wagner, il teatro in musica non
avrebbe mai conosciuto.
IL RUOLO DELLE DONNE
I due grandi personaggi femminili de “Les Troyens” (Cassandra
nella prima parte e Didone nella seconda) aborrono la guerra e tentano, in
vario modo, di costruire un mondo di pace. Ma Enea, e soprattutto “Les Troyens”
che fuggono con lui da Troia (il cui motivo conduttore è una marcia militare
virilmente marziale) di pacifismo non hanno neanche l’ombra; avendo perso una
guerra, con l’inganno (il cavallo di Troia), sono guidati dallo scopo
monomaniaco di edificare, alla ripetutissima esclamazione “Italie!”, una nuova
città di guerrieri da cui partire alla conquista del mondo. La musica – ad
esempio, la frequente presenza di do e gli acuti tenorili – accentua quanto già
dice il libretto. Lo fa soprattutto nei momenti descrittivi: il più idilliaco è
una “grande caccia reale”.
UNO SGUARDO AL PASSATO
A Firenze, 14 anni anni fa, la regia di Graham Vick, le scene di
Tobias Hoheisel ed i costumi di Hoheisel e Ingeborg Berneth tentavano, in un
quadro atemporale, di dare una patina pacifista al lavoro: sarebbero
“partigiani della pace” i cartaginesi in un’egualitaria età della povertà
felice, analoga alla Cina vista, nei primi Anni 60, con gli occhiali di Giorgio
La Pira. Ad essi si giustapponevano i troiani in uniformi da legione straniera,
se militari, da talebani, se sacerdoti, e da bosniaci, se civili.
Un’interpretazione forse discutibile, ma mai banale e preferibile ad una mera
oleografia. Anche discutibile la decisione di dividere il lavoro in due parti
distinte, con lunghi cambi-scena, tali da entrare gli spettatori in teatro alle
15,30 e, dopo una pausa, di farli uscire alle 24.
Alla Scala, del cui spettacolo offriamo le immagini in anteprima, la regia e la scenografia saranno molto classiche. Si entra in teatro alle 17 e si esce alla mezzanotte
Alla Scala, del cui spettacolo offriamo le immagini in anteprima, la regia e la scenografia saranno molto classiche. Si entra in teatro alle 17 e si esce alla mezzanotte
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