lunedì 3 marzo 2014

PRIMAVERA A MONTECARLO in Formiche marzo



PRIMAVERA A MONTECARLO
Beckmesser
Ben dieci fondazioni liriche italiane corrono al capezzale del MIBAC (Ministero dei Beni Ambientali e Culturali) per ottenere prestiti a tasso agevolato in cambio di drastiche ristrutturazioni (e riduzioni di personale) ed i programmi di alcuni festival estivi nostrani sono ancora in alto mare. A pochi chilometri dal nostro confine, invece, sta per celebrare il trentennale della sua istituzione una manifestazione nata quasi in punta dei piedi e cresciuta come uno dei maggiori appuntamenti europei: il Festival Printemps des Arts festeggia, che, dal 14 marzo al 13 aprile 2014, colorerà di note il Principato di Monte-Carlo e la Costa Azzurra.
Vale la pane esaminarne le caratteristiche anche al fine di trarne lezioni per manifestazioni analoghe i Italia. In primo luogo, non è solamente un evento musicale ma un appuntamento con la musica, la danza, le arti plastiche e numerose prime esecuzioni assolute. In secondo si svolge dal venerdì sera alla domenica pomeriggio in modo da attirare pubblico pagante da un vasto bacino d’utenza- da Torino e Genova sino a Parigi. In terzo luogo, è un festival con temi ben definiti: questa edizione: la ‘prima scuola di Vienna’ (ossia Haydn), la musica ungherese ed il Giappone. Questi tre aspetti fondanti allettano anche gli sponsor privati che sanno di poter contare su una platea di spettatori raffinati.
 “L’edizione 2014 offrirà  l’occasione di conoscere forme e stili che sposano musica, teatro, danza includendo le culture extraeuropee”- ci ha detto  il direttore artistico e compositore Marc Monnet, “nessun confine geografico, storico o stilistico ma piuttosto il desiderio di puntare sulla qualità e su forme artistiche inedite, evocative e accattivanti”. Dal weekend inaugurale del 14-16 marzo il Printemps des Arts, si caratterizza con la musica visionaria di Scriabine e la Nuit ungherese consacrata a Ligeti. Per la chiusura domenicale il pianista Philippe Bianconi sonda le affinità nascoste di Bartók e Debussy. Il secondo weekend (20-22 marzo) apre con autori moderni e contemporanei: le composizioni Induction di Jodlowski con la coreografia di Gaetan Morlotti, Momente di Stockhausen e La Bocca, I Piedi, Il Suono per 104 sassofoni di Sciarrino affidate all’Ensemble Intercontemporain alla guida di Peter Eötvös. Il giorno successivo si passa ai Haydn ai suoi quartetti, affidati al Quartetto Parker. Sabato la musica da camera di sarà accostata ad autori del barocco italiano e d’oltralpe, mentre domenica prosegue Scriabine con Geoffroy Couteau e l’imponente affresco sinfonico Prométhée ou le Poème du feu op. 60 interpretato dall’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo e dal pianista François-Frédéric Guy alla guida di Michail Jurowski. Per il terzo weekend (27-30 marzo) la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli e l’Europa Galante, guidata da Fabio Biondi, propongono la deliziosa opera per marionette Philemon und Baucis di Haydn. Seguono tre intense giornate dedicate al Giappone nelle differenti declinazioni di danza butoh, musica contemporanea, con un omaggio all’antica tradizione della cerimonia del tè e alle opere di autori che, come Debussy e Ravel, dal Paese del Sol levante hanno tratto ispirazione. Nel quarto weekend (2-6 aprile) Bibilolo di Marc Monnet, performance di clown e musica elettronica e musica medievale con l’Ensemble Gilles Binchois Per festeggiare il trentesimo compleanno, il festival organizza il 6 aprile una serata di gala che riunisce compositori, musicisti, poeti, studenti che hanno scritto la storia del festival: una maratona di appuntamenti che spazia dal classicismo viennese alla musica contemporanea di Francesco Filidei, dalla musica tradizionale dei fratelli Bottasso alla formazione austriaca The Vegetable Orchestra per chiudere festosamente con le sonorità jazz di Marc Ducret e Louis Sclavis. Protagonisti del quinto e ultimo weekend (10-13 aprile) la musica di Debussy (Estampes), Ravel (Gaspard de la nuit) e Messiaen (Extraits des Vingt regards sur l’Efant Jésus).

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