IL CASO/ Musica e arte vanno a
nozze a Roma
Pubblicazione:
giovedì 6 marzo 2014
Viola da gamba
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NEWS Musica
In questo
periodo a Roma tutto sembra andare male. Le finanze della città sono sull’orlo
del baratro: l’insolvenza è stata tamponata all’ultimo momento da un intervento
del Governo proprio mentre si minacciava un arresto dei servizi pubblici.
Il Teatro dell’Opera è alle prese con un debito di 40 milioni di euro; la prima
di Manon Lescaut non è saltata quasi per miracolo e per non offendere il
Capo dello Stato annunciato nel palco centrale. L’Orchestra Sinfonica Romana e
l’Accademia Filarmonica sono alle prese con serie difficoltà finanziarie. Per
non parlare della infrastruttura: dopo le piogge di febbraio, le strade
assomigliano ad un colabrodo, Nel contempo, anche la sicurezza è diventata un
problema: aumentano i furti (spesso a mano armata) e bande di criminali si
contendono il mercato della droga e della prostituzione.
Come nella
Berlino dei racconti di Christpher Ishewoord, pullulano i teatri e fioriscono
iniziative di grande valore culturale spesso gratuite. Una di queste è la serie
di concerti di musica antica che da febbraio a giugno (12 eventi) si tengono
nell’auditorium del Museo statale degli strumenti musicali, frutto di una
collaborazione tra il Museo ed il Conservatorio di Santa Cecilia a via dei
Greci. Attenzione, occorre non confondere il Museo statale degli strumenti
musicali con quello dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ospitato al Parco
della Musica. Il secondo è molto elegante ma piccolo e con pochi reperti. Il
primo è grandissimo: ospita due collezioni private molto vaste accanto alla
Basilica di Santa Croce in Gerusalemme in un edificio umbertino (un tempo una
caserma di carabinieri) immerso nelle rovine di quello che fu il Palazzo
imperiale della madre di Costantino. Luogo prezioso e ricco di storia ed
atmosfera.
La
caratteristica è che prima del concerto chi vuole effettuata una visita guidata
alla sezione del museo dedicata allo strumento: il primo marzo, ad esempio, un
docente del Conservatorio ci ha spiegato tutto-ciò-che-si-deve-sapere sulla
viola da gamba, dato che il concerto riguardava sonate di Bach per viola da
gamba e cembalo obbligato. La vera sorpresa è stata all’uscita dalla visita:
una vera e propria folla si ammassava all’ingresso dell’auditorium. Le sonate
sono state eseguite non solo con tutti i posti a sedere esauriti in pochi
minuti (in platea e galleria) ma con spettatori seduti per terra, molti bambini
silenziosissimi e tanti applausi a Bruno Re (viola da gamba) e Barbara Vignanelli.
Dall’al di là, Bach sorrideva contento. Per i dettagli del programma
www.conservatoriosantacecilia.it.
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