I teatri che si rimettono in piedi
Nelle scorse settimane, Formiche
ha dedicato attenzione alla crisi della lirica in Italia, settore
importante non solo per il numero di occupati, nei teatri e nell’indotto, ma
per l’immagine dell’Italia all’estero. Al di fuori dei confini nazionali, siamo
considerati, a giusto titolo, come la Patria dell’opera; cresce il numero dei
nostri artisti che operano e lavorano all’estero dato che trovano le porte
chiuse in Italia.
Alcune fondazioni ed enti stanno ristrutturandosi e rimettendo in
ordine i loro organici ed i loro conti. Senza aspirare a dare un trattamento
organico alla materia, intendo riferire di tanto in tanto di casi che possono
essere utili. Il 9 febbraio ci siamo rivolti al “circuito toscano di teatri di
tradizione”, prendendo spunto dalla nuova produzione de Le Contes de Hoffmann di Jacques Offenbach
che partendo da Pisa, si è vista a Lucca e Livorno ed in autunno approderà a
Novara.
Oggi ci pare utile soffermarci sul Teatro Pergolesi di Jesi che,
da circa tre lustri, affianca una stagione liriche con un festival dedicato a Spontini e Pergolesi, due
grandi compositori che nella città marchigiana hanno avuto i natali.Il teatro
jesino ha sempre tenuto i conti in pareggio, prendendo scelte difficili (come
rinviare da un anno all’altro, parte delle celebrazioni per il tricentenario
dalla nascita di Pergolesi. Da alcuni anni soffre in quanto sostenuto
principalmente da attività locali (Banche Marche, Indesit) , ora in gravi
crisi.
William Graziosi, amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini, e
manager che opera a livello internazionale in qualità di vice sovrintendente e
direttore artistico di Astana Opera, in Kazakhstan, e di consulente presso la
Melbourne Opera (Australia), sottolinea “le
difficoltà che incontra la Fondazione Pergolesi Spontini nel portare avanti una
ingente produzione lirica in una piccola città non capoluogo di provincia come
Jesi, di appena 40 mila abitanti; in questa situazione, e in una situazione di
crisi di tutto il settore a livello nazionale, collaborazioni coproduzioni
sinergie e reti produttive sono vitali e necessarie”. “La Fondazione Pergolesi
Spontini da anni e per 12 mesi l’anno lavora attivando continue connessioni con
l’Italia e con l’Estero – continua l’Ad Graziosi –. Ho letto le recenti
dichiarazioni del Sindaco di Jesi, Massimo Bacci, e del Sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, che hanno iniziato ad
elaborare insieme una progettualità di area vasta su temi comuni, dall’igiene
urbana alla logistica, dalla ricerca di finanziamenti europei alla cultura; è
al vaglio dei due Comuni un coordinamento delle attività dei teatri
Pergolesi/Muse, e la cosa mi fa particolarmente piacere perché credo che la
strada giusta: sia quella di superare le logiche di campanile”.
Sul fronte delle collaborazioni e delle coproduzioni, la
Fondazione è stata ed è tutt’ora molto attiva Nel 2012 le collaborazioni hanno
interessato numerosi teatri e enti in Germania, Repubblica Ceca, Francia,
U.S.A, Kazakhstan e Australia; sempre nel 2012, in Italia, le numerose
collaborazioni hanno consentito di abbassare i costi delle produzioni liriche e
di far circolare le opere in numerose città: le coproduzioni hanno interessato
enti lirici nazionali (Teatro Lirico G. Verdi di Trieste, Fondazione Teatro
Carlo Felice di Genova Napoli, Teatro San Carlo di Napoli), teatri di
tradizione quali i Teatri Del Circuito Lirico Lombardo (Cremona, Como, Brescia,
Pavia), il Teatro Coccia di Novara e il Teatro Alighieri di Ravenna, ed infine
teatri di lirica ordinaria quali il Teatro dell’Aquila di Fermo. Nel 2013, le
coproduzioni liriche maturate all’interno hanno interessato il Wexford Festival
Opera (Arlesiana), l’Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari (Falstaff e Traviata),
e per il Festival si è collaborato, tra l‘altro, con il Teatro Comunale di
Bologna nella prima esecuzione moderna della Cantata “Gott segne den König!” di
Gaspare Spontini. Molto attivo il fronte della collaborazione tra la Fondazione
Pergolesi Spontini e Astana Opera, il teatro della capitale del Kazakhstan, il
più grande teatro d’opera dell’area euroasiatica, di cui l’Ad della Fondazione,
William Graziosi,
è vice sovrintendente e direttore artistico.
Un accenno importante merita l’allestimento di Traviata,
nell’allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini dai bozzetti scenografici
di Josef Svoboda,
con la regia di Henning Brockhaus, la ricostruzione scenografica di Benito Leonori
ed i costumi di
Giancarlo Colis: l’allestimento, realizzato a Jesi nel
Laboratorio Scenografico della Fondazione con maestranze locali e
professionisti marchigiani, è andato in scena al Teatro Comunale di Sassari a
dicembre 2013 e nel 2014 è in tournée al Teatro Lirico G. Verdi di Trieste (21,
22, 25, 27, 30 marzo 2014 ed il 1 aprile 2014), e alla Victorian Opera di
Melbourne, in Australia, dal 17 al 29 maggio 2014.
Recentemente l’opera è stata rappresentata al Teatro Pergolesi di
Jesi, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Carlo Felice di Genova, Palau de les
Arts “Reina Sofia” di Valencia, Teatro dell’Aquila di Fermo, Teatri S.p.A di
Treviso, Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, Teatro Ventidio Basso di
Ascoli Piceno. Inoltre, alcune delle scene della “Traviata” rappresentata nell’
ottobre 2013 alla Royal Hall di Muscat in Oman sono state costruite a Jesi.
Anche la prossime iniziative fanno perno sulla divisione dei costi
tra più soggetti . Ad esempio, il nuovo allestimento di Don Giovanni affidato
ad un grande firma internazionale (Graham Vick) è coprodotto da nove teatri in
coproduzione – quelli del circuito lirico lombardo, il teatro dell’Aquila di
Fermo, il teatro Comunale di Bolzano, il teatro Regio di Parma e Fondazione , i
teatri di Reggio Emilia. L’allestimento di Tosca è co-prodotto con Fermo m si
basa su una produzione presentata a Macerata. Les Contes di Hoffmann è una
joint venture con il circuito lombardo. E Olimpie
con Trieste ed un teatro francese.

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