Il 31 maggio 1809 morì Vienna Franz Joseph Haydn, musicista che ha definito l’assetto della “sinfonia” ed inciso sugli sviluppi del pentagramma sino ad oggi. Domani, in 20 capitali verrà suonato contemporaneamente (ovviamente in fusi orari differenti) uno dei suoi oratori più maturi: La Creazione. In Italia, è stata scelta per l’evento, dalle autorità austriache, la giovane Orchestra Sinfonica della Fondazione Roma il cui direttore Francesco La Vecchia è diventato a fine aprile il principale maestro concertatore ospite dei Berliner Symphoniker . Sempre a Roma sia l’Accademia di Santa Cecilia (dove è stato eseguito dal 16 al 19 maggio il grandioso oratorio, in pratica un’opera seria, Il ritorno di Tobia) sia l’Orchestra Sinfonica – Fondazione Roma sia altre formazioni minori presentano serie di concerti dedicati a Franz Joseph. A Milano tanto la Scala quanto gli Amici del Quartetto e la Verdi hanno in corso programmi haydniani.
Poca attenzione alla mirabile produzione operistica (in gran parte su libretti di Goldoni). Il “Teatro dei Rozzi” di Siena mette in scena a metà luglio, “L’Isola Disabitata” e i Teatri di Treviso e di Jesi presentano (a fine giugno ed in autunno), “La Vera Costanza”; la produzione andrà anche a Madrid, Leigi e Ratisbona. “L’Infedeltà Delusa” (fonte d’ispirazione per Mozart) è stato eseguito al Conservatorio di Milano in forma di concerto a metà maggio Assordante il silenzio in materia delle principali fondazioni liriche tanto più che le opere di Haydn comportano allestimenti semplici ed economici, hanno forte teatralità e sono perfette per voci giovani.
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