giovedì 30 ottobre 2008

DA ALITALIA ALLA SCUOLA: QUANDO LA CATTIVA INFORMAZIONE SOFFIA SUL DISAGIO SOCIALE L'Occidentale 30 ottobre

“La strategia del ragno” è un film di Bernardo Bertolucci ; grande successo alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1970, ebbe ottimi esiti commerciali in Francia (ed anche negli Usa) ma relativamente pochi in Italia. Mostrava allora una rete di ambiguità ed una strategia a tenaglia (per l’appunto “la strategia del ragno”) per tenere in vita, in un piccolo villaggio del mantovano, un falso mito della Resistenza. E’ un film che senza dubbio WV (Walter Veltroni) ha visto in cineteca e ne ha assimilato alcuni punti fondamentali. Lo ho ricordato (senza fare riferimento né al film né a WV) un grande esperto di cinema, oltre che eminente sociologico, Luciano Pellicani in una recente intervista televisiva: è in atto una strategia analoga a quella dell’autunno-inverno 1994-95 dove la malinformazione soffiò sul disagio sociale per scalzare il Governo.
La “strategia del ragno” spiega il nesso tra lo sciopero nel comparto scuola indetto da tutte le sigle del settore per oggi 30 ottobre e l’abbandono del tavolo della trattativa (con la Cai) da parte delle nove sigle sindacali. Alla vigilia era stato convertito in legge il decreto sulla riforma della scuola elementare; era stato anche aumentate tanto il capitale sociale quanto il numero dei soci della Cai. Due “fatti” molto distinti ma tali da costituire due vittorie per il Governo e la maggioranza. Non solo. Sul fronte dell’aviazione civile, il piano industriale e l’offerta definitiva della Cai al Commissario Augusto Fantozzi stava per essere messa in bella copia e la conclusione del negoziato con il partner straniero (AirFrance-Klm o Lufthansa oppure, secondo alcune ipotesi, ambedue) veniva annunciata per il 12 novembre. Su quello della scuola, crescevano le adesioni alla “maggioranza silenziosa” di studenti e genitori, stanchi e stufi di proteste che danneggiano principalmente i giovani nonché dell’estensione a macchia d’olio alle secondarie ed all’università.
La “strategia del ragno” consiste nel tentare di trasformare queste vittorie della maggioranza in sconfitte. Il possibile fallimento della trattativa con la Cai mette a repentaglio la presentazione dell’offerta definitiva e vincolante, accelerando la fine dell’Alitalia e la minaccia di una marea di disoccupati. Tensioni analoghe ci sono nel settore dei trasporti ferroviari ed urbani. Un sindacalista molto vicino a WV preconizza un “inverno caldo” in cui scioperi nella scuola, nei trasporti, nei servizi locali e nel pubblico impiego inducano parte della maggioranza a smarcarsi dal resto (come avvenne nel dicembre 1994-gennaio 1995).
Come replicare? Dare più forte prova di compattezza, evitare di scivolare sulla creazione di finti problemi o di problemi meno seri di quanto non siano (come la battaglia sull’art.18 dello Statuto dei Lavoratori), migliorare la comunicazione per spiegare ciò che, in condizioni rese ancora più difficili dalla crisi internazionale, si sta tentando di realizzare. E’ l’unico modo per evitare che “la strategia del ragno” abbia gli esiti che WV (& Co) si sono proposti. E’ un percorso difficile. Come tutte le venture ardue richiede costanza e perseveranza.

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