UN FESTIVAL PER DANTE
Beckmesser
Il Ravenna Festival è ormai diventato una
delle manifestazioni musicali più importanti in Europa. Lo slogan dice che ‘il
Festival dura tutto l’anno’ poiché è ben integrato con la consueta ‘trilogia
autunnale’ e con la stagione lirica di tradizione che si svolge in inverno e
primavera ed è di alta qualità in quanto
basta su importanti collaborazioni. E’un festival a tema , la cui parte
centrale in giugno. Quest’anno diventa pluriennale: è dedicato a Dante
Alighieri, nei 750 anni dalla nascita, e segnerà di fatto l’inizio di un
percorso, della durata di sette anni, con una scansione biennale, che si
concluderà nel 2021, VII Centenario della morte del poeta avvenuta a Ravenna.
Tappe di questo percorso saranno altrettanti lavori e progetti commissionati
dal Festival ad artisti che operano nei diversi linguaggi della creazione
contemporanea, assecondando la natura multidisciplinare della manifestazione.
Obiettivo principale è quello di mettere in evidenza l’attualità vivificante
dei capolavori danteschi, in primis la Commedia,un inesauribile fonte
d’ispirazione in cui è forse depositato
anche il segreto della nostra modernità. Se spesso infatti ci si limita a
consegnare Dante alle pagine degli specialisti e degli studiosi che a volte ne
possono neutralizzare la valenza e la potente volontà rigeneratrice,
l’approccio che adotta il Festival è quello di vedere Dante come poeta del
futuro e che nello stesso tempo diventa davvero “uno di noi”, che molto si
avvicina al Dante “everyman” ipotizzato da Ezra Pound.
È in questa prospettiva che il
Festival propone fin dal primo anno nuove creazioni e progetti artistici
innovativi che proiettino e declinino la Commedia nella contemporaneità,
come nel caso della Video-Opera L’amor che move il sole e l’altre stelle,
commissionata dal Ravenna Festival al compositore Adriano Guarnieri che si
cimenta con il Paradiso, o della Vita Nuova, una creazione
musicale che Nicola Piovani ha scritto espressamente per il Festival. Ed è
proprio su questi due importanti episodi che prende l’avvio una collaborazione
‘virtuosa’ che vede due tra i più importanti festival italiani – Ravenna
Festival ed il Festival dei Due Mondi di Spoleto – mettere in cantiere
importanti coproduzioni e collaborazioni, come la residenza condivisa tra la
città romagnola e quella umbra dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
La Video-Opera
L’amor che move il sole e l’altre stelle, attingendo alla terza cantica
della Commedia, riconfigura quasi un nuovo poema della luce (e
del suono vorticosamente proiettato a 360° gradi nello spazio d’ascolto)
potentemente immaginifico grazie all’uso strutturale del live electronics
di Tempo Reale e dell’immagine digitale affiancata alle tecniche più
sofisticate del light designing di Vincent Longuemare. Tecniche ed
équipe collaudate nei precedenti due ‘episodi’ di quella che si configura come
un’ideale trilogia – ovvero Pietra di Diaspro e Tenebræ – con la
visionaria regia di Cristina Mazzavillani Muti, assecondata dall’estro
inventivo dello scenografo Ezio Antonelli e dai video di Davide Broccoli.
L’opera, diretta da Pietro Borgonovo alla testa del Mdi Ensemble (giovane
formazione che nasce da una costola della “Cherubini”), nasce anche con la
preziosa collaborazione con il Teatro della Pergola di Firenze e verrà
introdotta dalla lettura di versi danteschi da parte di un grande attore come
Gabriele Lavia. Sempre nella dimensione del mixed media si muove la
composizione Divina.com di Daniele Lombardi, per orchestra e live
electronics, giocato sulla vocalità estrema di David Moss e che
ripercorre sonoramente l’itinerario tracciato dalle lapidi dantesche
disseminate a Firenze. Un modo assolutamente originale per ripercorrere alcune
delle tappe fondamentali della vita del poeta nella città da lui tanto
amata-odiata, seguendone le tracce visibili di luoghi e personaggi che appaiono
nella concretezza di quelle lapidi incise e che creano un anacronistico legame,
un qui e ora di un mondo che da tanti secoli non c’è più. Divina.com
verrà eseguita dall’Orchestra Cherubini diretta da Tonino Battista.
Con Vita
Nuova il premio Oscar Nicola Piovani aderisce anch’egli perfettamente al
tema del festival ispirandosi alle molteplici declinazioni che l’Amore
assume in Dante, partendo inevitabilmente dall’amore per Beatrice (soggetto
della Vita Nuova). Daranno voce al lavoro l’attore Elio Germano (reduce
dalla mirabile prova data ne Il giovane favoloso, sempre per rimanere
nell’ambito dei grandi poeti) e la soprano Rosa Feola.
Questi
non sono che due titoli di un programma ricco ed innovativo che dovrebbe venir
preso ad esempio da altre manifestazioni.
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