Cambiamenti climatici in scena alla Scalain Milano Finanza 23 maggio
Cambiamenti climatici in scena alla Scala
di
Giuseppe Pennisi
Co2, commissionato per l'Expo a Giorgio
Battistelli dal Teatro alla Scala (dove è in scena fino al 29 maggio) è
innanzitutto un lavoro accattivante che strizza l'occhio al pubblico
internazionale. Il libretto, in inglese, di Ian Burton è tratto da un libro di
Al Gore. In 90 minuti, gli spettatori assistono a una conferenza scientifica
sul cambiamento climatico intercalato con il racconto biblico dalla Genesi
all'Apocalisse.
Per
rendere l'apologo comprensibile, vengono utilizzate tutte le tecniche della
drammaturgia e della scenografia oggi disponibili. A partire dalla regia di
Robert Carsen fino alle scene di Paul Steinberg e i costumi di Petra Reinhardt,
nonché i giochi di luce di Peter van Praet e i video (anche tridimensionali) di
Finn Ross. Non mancano riferimenti a leggende indù, momenti dedicati alla
conferenza di Kyoto e allo tsunami in Thailandia. Nel finale, lo scienziato
protagonista dell'opera si rivolge direttamente al pubblico chiedendo: «Se
questa non è mia responsabilità, allora di chi è?». Il pubblico risponde con
dieci minuti di ovazioni, dimenticando, forse, che la responsabilità della
società iper-consumistica mostrata nell'opera è anche sua. Il complesso apparato
scenico è inquadrato in un enorme iPad e la scrittura musicale è eclettica e
facilmente fruibile: arie, ariosi, sprechgesang, canto vero, declamazione
intonata. Buona la concertazione di Cornelius Meister, di livello i numerosi
solisti. (riproduzione riservata)
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