OPERA/
Romabarocca Ensemble: la prima mondiale al Palazzo Boncompagni Ludovisi,
Pubblicazione: martedì 10 febbraio 2015
Romabarocca Ensemble
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NEWS Musica
Una vera sorpresa: una prima esecuzione mondiale in
tempi moderni nella Sala dell’Aurora in un giardino incantato nel centro
commerciale e finanziario di Roma, in una collina (protetta da cancelli
d’epoca) in quello che fu il casino di caccia di Palazzo Boncompagni
Ludovisi.
Ovviamente ad inviti in una sala affrescata dal
Guercino ma nell’ambito di una manifestazione di grande rilievo pubblico, sotto
il profilo artistico:la celebrazione del ventennale del complesso Romabarocca
Ensemble, creato ed animato dal cembalista e direttore d’orchestra Lorenzo
Tozzi e composto da giovani elementi, i quali naturalmente si sono rinnovati
nel corso degli anni. E’ oggi costituito da Laura Scipioni e Corrado Stocchi
(violini), Gianfranco Russo (viola), Matteo Scarpelli (violoncello),
Marco Pesci (tiorba) e Lorenzo Tozzi (cembalo e direzione).
Il complesso si è dato un compito importante: scoprire
e fare conoscere la musica barocca romana, schiacciata nella vulgata tra quella
veneziana e napoletana, nonostante abbia una propria specificità e sia stata
maestra di compositori come Georg Friedrich Händel, considerato come il massimo
dei barocchisti mondiali che proprio nella capitale ebbe la propria formazione
e le proprie prime esperienze di carriera di successo.
In repertorio, con strumenti originali o copie, musiche
inedite e rare, strumentali e vocali, sacre e profane, del barocco italiano,
oratori, cantate, melodrammi ed intermezzi comici anche in forma scenica. Nel
1994 il Romabarocca Ensemble presenta in prima esecuzione moderna al X Festival
Internazionale di Mezza Estate la Diana schernita (Roma 1629) di
Giacinto Cornacchioli con la regia di Vera Bertinetti. Nel 1995 tiene un
concerto di musiche rare del barocco italiano al Teatro Ventidio Basso di
Ascoli Piceno. Partecipa al Gala per Serajevo al Teatro Nazionale di Roma ed è
ospite per Videosapere della rubrica Maestrissimo su Raiuno.Nel 1996
presenta in prima esecuzione moderna integrale l’Eumelio (Roma 1606) di
Agostino Agazzari alla 53a Settimana Musicale Senese dell’Accademia Musicale
Chigiana. Al XII Festival Internazionale di Mezza Estate presenta l’intermezzo
comico L’Avaro (Venezia 1720) di Francesco Gasparini (regia di Vera
Bertinetti). Tutte le esecuzioni hanno riscosso unanimi consensi di critica e
di pubblico: L’Eumelio è stato registrato integralmente e radiotrasmesso
da Radiotre ed il gruppo è stato ospite più volte di rubriche musicali
radiofoniche (ad esempio la rubrica I grandi interpreti). Si potrebbe
continuare a lungo nel ricco curriculum del complesso, che ha anche tenuto
numerose tournée all’estero e pubblicato un’importantissima discografia di
musica romana barocca (sia cameristica sia intere opere). Il Presidente
della Repubblica Napolitano ha inteso dare un segno di riconoscenza con
un’importante medaglia di rappresentanza conferita prima di lasciare il
Quirinale.
Ma andiamo alla prima esecuzione mondiale tenutasi a
settembre nella Repubblica di San Marino e replicata a Chioggia. Si è trattato
de La Sfera Armoniosa di Paolo Quagliati, nato a Chioggia nel
1555 ma venuto a Roma da giovane (forse perché aveva un parente sacerdote) e lì
formato. Ebbe una carriera di prestigio: dal 1601 al 1618 è stato Maestro di
Cappella e organista della Basilica di Santa Maria Maggiore . La Sfera
Armoniosa (del 1622) è il prodotto di un musicista maturo, che aveva
traversato una parte importante del barocco romano e riversava nel lavoro la
sua sensibilità ed esperienza. Per questo non è solo una composizione
d’occasione , commissionata come dono di nozze per Nicolò Ludovisi e Isabella
Gesualdo, ultima erede del madrigalista Gesualdo da Venosa. Si compone di ben
25 numeri (ma non tutti vennero probabilmente eseguiti nelle feste nuziali e
per questa ragione quella del 6 febbraio è stata una prima mondiale a tutti gli
effetti) . E’ un insieme di ‘madrigali’ più seri e di ‘villanelle’ (ironiche e
scherzose) sui doveri e sulle gioie della vita coniugale. I testi sono per lo
più di Battista Guarini e di Girolamo Preti.
Sotto il cielo del Guercino, in una sala dall’acustica
perfetta, ospiti del Principe Niccolò e della Principessa Rita Boncompagni
Ludovisi, si era nelle condizioni perfette per ascoltare questo inno,
intramezzato da sonetti celebrativi, ai piaceri del matrimonio (non senza
qualche punta di malizia, per quanto concesso in un ambiente ecclesiastico).
Hanno partecipato alla esecuzione i soprani Beatrice Palumbo, Miyoung Joo,
Monica Sarti e Sabrina Cortese accompagnati da Ewa Augustynowicz (violno),
Margherita Galasso (gamba), Fabrizio Carta (tiorba) e Lorenzo Tozzi (maestro al
cembalo).
In breve un lavoro delizioso che merita di essere
ripreso. Nel frattempo si può ascoltare in un CD recentemente edito dalla
Bongiovanni.
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