Henze Gisela!oder
Die merk unddenkwŭdigen Wege des Glŭck (le
strane e memorabili vie della felicità). V-Goikoetxea, R. De Biasio, L. Gallo,
M C Pavone, P. Gentile, R.C. Cardile, G. Esposito, S. Grigoli. Attori,
danzatori e mimi della Compagnia Sud Costa Occidentale. Orchestra, Coro e Corpo
di Ballo del Teatro Massimo direttore d’orchestra: Constantin Triunks, regia
Emma Dante scene Carmine Maringols costumi Vanessa Sannnino , luci Cristina
Zucaro
Palermo Teatro Massimo
21 gennaIo 2015
Un vero gioiello è stato
scelto dal Teatro Massimo di Palermo per inaugurate la stagione 2015 : uno
‘spettacolo di teatro in musica in due parti ’- così lo ha definito l’autore-
Hans Werner Henze il quale a 84 anni lo ha concepito per la triennale di musica
ed arte contemporanea in quelli che furono i giacimenti carboniferi della Ruhr,
Gisela! ovvero le strane e memorabili vie della felicità. E’ un apologo
autobiografico, il cui libretto è stato scritto dallo stesso Henze con la
collaborazione di Michael Kerstan e Christian Lehnert.La trama è molto semplice
e si presta a due brevi atti- Una studentessa tedesca appassionata di storia dell’arte va in
vacanza a Napoli con il fidanzatino, un pedante vulcanologo, e si innamora
della guida che, arrotonda i propri guadagni, interpretando Pulcinella in
teatrini locali. Lascia il vulcanologo, porta la guida a Oberhausen, dove lui
soffre per il freddo e la famiglia di lei non li accetta. Dopo una ‘epica’
battaglia tra i personaggi delle favole di Grimm e quelli della commedia
dell’arte (che ne escono vincitori), ci pensa il Vesuvio, con un’eruzione (la
cui cenere arriva anche a Oberhausen) a porre i due ragazzi
sulle vie della felicità.
Henze (1926-2012)
arrivò in Italia dalla natia Westfalia, a circa vent’anni nel 1953.. Dopo
qualche anno vissuto tra Ischia e Napoli, si stabilì a Marino, nei pressi di
Roma, dove restò per tutta la vita. Noto per avere portato la dodecafonia e la
contemporaneità al grande pubblico, ha composto opere di forte impegno civile e
spirituale, nonché una delizia per bambini (Pollicino
in scena a Firenze dal 24 al 28 febbraio). Gisela! è un lavoro da lui definito ‘per adolescenti’ (anche sotto il profilo
vocale) in cui ricorda il proprio innamoramento per la sua Patria adottiva. Si
riallaccia, per certi aspetti, a König Hirsch (Il
Re Cervo) del 1956 che, tratta da Gozzi, è un apologo sulla musica con una
partitura smagliante o all’elogio dell’utopia in Upupa andata in scena, con trionfale successo, nel 2003 al Festival di Salisburgo, che la ha
commissionata e che si aspetta ancora di vedere in Italia. E’ distante ,
quindi, dalle opere dell’impegno politico perché rivolto alle più profonde
scelte di vita.
La partitura , diretta con maestria dal
giovane Costantin Trinks, è solo all’apparenza semplice, Su una tavolozza
novecentesca cita, con un perfetto amalgama, i maggiori compositori del secolo
scorso (da Hindemith a Stravinskj, sia quello neoclassico sia quello
sperimentale) fondendoli con la musica italiana del settecento, Bach, il jazz
ed anche i ritmi afrocubani e la canzone napoletana. L’arazzo è perfetto ed
accompagna vocalità a numeri chiusi (terzetti, recitativi ed aria). I tre
protagonisti (Vanessa Goikoetxea, Roberto De Biasio, Lucio Gallo) si cimentano
bene in uno spettacolo per voci giovani
in cui hanno spazio, oltre a cantanti in ruoli minori, gli attori ed i
mimi della compagnia sud costa occidentale di Emma Dante, che regala una regia
sobria ed affettuosa.
Giuseppe Pennisi
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