L’Europa
convalescente
- 25 febbraio 2015
- Redazione Start Magazine
- Economia / Start up
di Giuseppe Pennisi – Il
settimanale Americano “The National Review”, di orientamento conservatore,
definisce l’Europa “Convalescente”. Cosa preoccupa oltreoceano dello stato di
salute dell’UE?
Su
‘The
National Review’ , settimanale americano di orientamento
conservatore , Michael Bird
chiama l’Europa ‘convalescente’.
I suoi strali sono orientati principalmente alla Gran Bretagna ma con
riferimenti all’intera eurozona. E’ un segni di miglioramento in quanto in
passato l’Unione Europea veniva chiamata ‘ il vecchio ammalato della comunità
internazionale’.
Le
previsioni dell’Unione Europea (UE) e dell’OCSE (Organizzazione per
la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) affermano che l’economia continua a
rafforzarsi nella maggior parte dei paesi dell’UE, anche se con ritmi e
intensità diversi. Tuttavia, gli
effetti della crisi finanziaria (debito pubblico e risanamento dei bilanci)
continueranno a pesare sulla ripresa. Tutti i principali
indicatori confermano che la ripresa, anche se debole, continua
Dalle
previsioni economiche dello scorso autunno le prospettive per l’UE e per
l’eurozona sono migliorate. Dopo una crescita dello 0,1% nel 2013, il PIL
dell’UE dovrebbe aumentare dell’1,5% quest’anno e del 2% nel 2015. Per l’area
dell’euro le prospettive sono leggermente meno rosee (+1,2% nel 2014 e +1,8%
nel 2015).
Nel 2015 la ripresa dovrebbe investire
tutti i settori e tutta l’Unione e iniziare a rafforzarsi nei paesi periferici
vulnerabili dell’eurozona. Sebbene le
differenze nei tassi di crescita siano destinate a persistere, si ridurrà il
divario tra i paesi più virtuosi e quelli ancora in difficoltà. Nel 2014 solo
Cipro e Slovenia dovrebbero registrare un tasso di crescita del PIL negativo;
entro il 2015 tutte le economie dell’UE saranno tornate a crescere.
Anche
se il nuovo accordo raggiunto tra istituzioni internazione ed europee, da un
lato, e la Grecia, dall’altro, hanno almeno temporaneamente rimosso un elemento
di incertezza, la situazione politica internazionale è densa di minacce ad Est
(Ucraina) e nella sponda inferiore del Mediterraneo (Libia, Tunisia).
La
ripresa ,
però, deve essere alimentata da seri programmi di riforme economiche
strutturali interne. Lo documenta un bel lavoro di Giuseppe Bertola ed Anna Lo
Prete nel CEPR Discussion Paper No. DP10413 che analizza in particolare gli
effetti di riforme ben concepite del mercato del lavoro sulla finanza pubblica
ed i conti con l’estero.
Una
dimostrazione interessante sarà fornita dalla tenacia ed energia con cui
Governo e Parlamento greco realizzeranno il programma che hanno presentato ed a
cui si sono impegnati.
Giuseppe
Pennisi
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CONVALESCENTE
Giuseppe Pennisi
Su
‘The National Review’ , settimanale
americano di orientamento conservatore , Michael Bird chiama l’Europa
‘convalescente’. I suoi strali sono orientati principalmente alla Gran Bretagna
ma con riferimenti all’intera eurozona. E’ un segni di miglioramento in quanto
in passato l’Unione Europea veniva chiamata ‘ il vecchio ammalato della
comunità internazionale’. Le previsioni dell’Unione Europea (UE) e dell’OCSE
(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) affermano che l'economia
continua a rafforzarsi nella maggior parte dei paesi dell'UE, anche se con
ritmi e intensità diversi. Tuttavia, gli effetti della crisi finanziaria
(debito pubblico e risanamento dei bilanci) continueranno a pesare sulla
ripresa. Tutti i principali indicatori confermano che la ripresa, anche
se debole, continua
Dalle previsioni
economiche dello scorso autunno le prospettive per l'UE e per l'eurozona sono
migliorate. Dopo una crescita dello 0,1% nel 2013, il PIL dell'UE dovrebbe
aumentare dell'1,5% quest'anno e del 2% nel 2015. Per l'area dell'euro le
prospettive sono leggermente meno rosee (+1,2% nel 2014 e +1,8% nel 2015).
Nel 2005 la
ripresa dovrebbe investire tutti i settori e tutta l'Unione e iniziare a
rafforzarsi nei paesi periferici vulnerabili dell'eurozona. Sebbene le
differenze nei tassi di crescita siano destinate a persistere, si ridurrà il divario
tra i paesi più virtuosi e quelli ancora in difficoltà. Nel 2014 solo Cipro e
Slovenia dovrebbero registrare un tasso di crescita del PIL negativo; entro il
2015 tutte le economie dell'UE saranno tornate a crescere.
Anche se il nuovo accordo raggiunto tra
istituzioni internazione ed europee, da un lato, e la Grecia, dall’altro, hanno
almeno temporaneamente rimosso un elemento di incertezza, la situazione
politica internazionale è densa di minacce ad Est (Ucraina) e nella sponda
inferiore del Mediterraneo (Libia, Tunisia).
La ripresa , però, deve essere
alimentata da seri programmi di riforme economiche strutturali interne. Lo
documenta un bel lavoro di Giuseppe Bertola
ed Anna Lo Prete nel CEPR Discussion Paper No. DP10413 che analizza in
particolare gli effetti di riforme ben concepite del mercato del lavoro sulla
finanza pubblica ed i conti con l’estero.
Una dimostrazione interessante sarà
fornita dalla tenacia ed energia con cui Governo e Parlamento greco
realizzeranno il programma che hanno presentato ed a cui si sono impegnati.
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