Mozart torna a Milano
con un Silla femminista
di
Giuseppe Pennisi
Mozart
aveva solo 16 anni quando compose Lucio Silla per Milano, dove è in scena sino
al 17 marzo in un allestimento che ha debuttato alla settimana mozartiana di
Salisburgo a fine gennaio 2014. Il libretto, di stampo metastasiano, pone
l'accento sul logorio del potere protratto troppo a lungo.
Ma l'interesse di Mozart era differente:
l'esaltazione della femminilità, delle sue virtù e delle sue astuzie, che
resterà un tema centrale della poetica del genio di Salisburgo. Il
protagonista, più che il dittatore del titolo, è quindi Giunia, che Silla tenta
di portarsi sotto le lenzuola, non riuscendoci, e finendo per perdonare coloro
che congiuravano contro di lui, lasciare il potere e ritirarsi a vita privata.
Dopo il successo della prima nel 1772, l'opera è sparita dai cartelloni, come
gran parte delle opere serie del periodo, per ricomparire in Germania nel 1929,
alla Scala nel 1986 in una folgorante edizione di Patrice Chéreau, e alla
Fenice nel 2006. In questo allestimento, la regia Marshall Pynkoskile, le scene
e i costumi di Antoine Fontaine e la coreografia di Jeannette Lajeunesse Zingg
situano l'azione non in una Roma in decadenza ma nel Settecento immediatamente
precedente la rivoluzione francese, dove il confronto- scontro tra Giunia
(Lenneke Ruiten) e Silla (Kresimir Spicer), con il trionfo della prima, risulta
ancora più intenso. Di altissimo livello la direzione musicale di Marc
Minkowski. Molti applausi alla prima milanese. (riproduzione riservata)
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