sabato 28 febbraio 2015

PRIMAVERA MUSICALE A MONTECARLO in Formniche marzo



PRIMAVERA MUSICALE A MONTECARLO
Beckmesser
Quale è la formula che porta ogni anno, da oltre trenta anni, per quattro o cinque ‘lunghi’ fine settimana al Festival Printemps des Arts di Montecarlo? Quando il Festival venne lanciato, pochi pensavano che avrebbe avuto una vita tanto lunga e che avrebbe attratto pubblico non solo dalla Costa Azzurra ma anche dal resto della Francia, nonché da Italia, Svizzera, Germania e Gran Bretagna. Tanto più che a Nizza e Marsiglia, nonché a Tolone, ci sono teatri d’opera ‘nazionali’ (ossia l’equivalente delle nostre ‘fondazioni liriche’), nonché orchestre sinfonica ed una buona attività cameristica.
La formula consiste nello strutturare un Festival a temi che accosti musicisti di epoche e stili differenti, offrendo un’antologia dei loro lavori tale da costituire un ‘ritratto’ di ciascuno, puntando, però, su scelte atipiche e raffinate della loro produzione e su esecutori di grande nome e di fama internazionale.
Il programma del Festival 2015 è stata riassunto sulla versione on line di Formiche il 15 novembre. Ora che ci avviciniamo alla manifestazione (quattro fine settimana dal 20 marzo al 12 aprile) è utile soffermarsi sugli insegnamenti che si possono trarre per l’Italia (dove ogni estate soltanto nel campo della musica lirica si susseguono circa quaranta festival, molte dei quali con compagnie viaggianti, in gran misura dell’Europa dell’Est, che si esibiscono in luoghi storici offrendo titoli di mero repertorio).
In primo luogo, il Printemps des Arts si svolge in un periodo che potrebbe essere considerato ‘fuori stagione’: in marzo ed aprile, la Costa Azzurra non è affollata da turisti e da bagnanti ma, oltre ai residenti stabili, attira un pubblico colto che vi va solamente se viene offerto qualcosa di particolare. E di differente dalla consueta stagione lirica e concertistica (che offre titoli spesso noti all’Opéra o all’Auditorium Ranieri III, in aperta competizione con Nizza e Marsiglia).
Raffinato vuole spesso dire effettuare, con due –tre autori, una cavalcata attraverso i secoli che consenta di meglio percepire analogie contrasti. Questa primavera 2015 i tre ‘ritratti’ sono dedicati a Bach, Sibelius e Donatoni. E’ un modo per riflettere tra i nessi tra Novecento ‘storico’ (Sibelius), barocco e contemporaneità (Bach e Donatoni) . E probabile che si avvertiranno assonanze inattese tra Bach e Donatoni, quali il gusto e la ricchezza dell’improvvisazione. In questo contesto, il Novecento ‘storico’, specialmente nella versione tardo romantica di Sibelius, apparirà in tutta la peculiare unicità.
Altro aspetto importante: il ruolo dato alla musica contemporanea sin dal primo fine settimana quando si ascolteranno tre prime esecuzione assolute, commissionate dal Festival ai compositori François Bayle, Gilbert Nouno e Gérard Pesson. Tre compositori molto differenti: il quasi ottantenne Bayle è uno dei ‘padri’ della musica elettronica francese, campo di attività anche del quarantenne Nouno, mentre Pesson (poco più che cinquantenne) può essere considerato uno degli esponenti della ‘musica spettrale’. Sia Nouno sia Pesson sono stati borsisti a Villa Medici. In breve, si ottiene un panorama molto stimolante della musica contemporanea francese.
Inoltre , il Festival utilizza spazi non convenzionali e sale teatrali in cui la belle époque cede il passo ad architetture avveniristiche. Non solo le strutture della belle époque come l’Opéra ed i saloni per concerto dei grandi alberghi: ad esempio, la Passione secondo San Giovanni di Bach viene preceduta , nello stesso concerto, dalla più recente composizione di Bayle e vengono ambedue eseguite nel Museo Oceanografico . Tra i pesci di uno degli acquari più noti del mondo.

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