mercoledì 23 ottobre 2013

Vi spiego perché (purtroppo) Merkel non ammorbidirà l’austerity in Formiche 23 ottobre



Vi spiego perché (purtroppo) Merkel non ammorbidirà l’austerity
23 - 10 - 2013Giuseppe Pennisi Vi spiego perché (purtroppo) Merkel non ammorbidirà l'austerity
L'economista Giuseppe Pennisi, dopo aver spulciato lettere ufficiali e report, sbugiarda chi in Italia pensa o ipotizza di un imminente nuovo corso dell'Europa su immigrazione e crescita a partire dal consiglio dei capi di Stato e di governo...
L’Equivoco Stravagante è una delle farse composte da Giacomo Rossini, allora diciannovenne, per il Teatro del Corso di Bologna. Non ce ne occuperemmo oggi se il Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea (UE) non rischiasse di diventare un “equivoco stravagante” per il Governo e per gli editorialisti e corrispondenti da Bruxelles che hanno indicato come l’assise darebbe attenzione alla “migrazione” e alla “crescita” (allentando se del caso i vincoli del Fiscal Compact).
Le chiacchiere
La lettera del Presidente del Consiglio UE del 22 ottobre Prot. PR PCE 187 (che riproduciamo in integrale nel link) è chiarissima. Di immigrazione non si parla neanche se non indirettamente: al termine del “vertice”, i capi di Stato e di governo (se il tempo lo consente) “avranno uno scambio di idee sulla situazione che ha fatto seguito ai recenti a mare del Mediterraneo”. Quindi, un mero “scambio di idee”, senza alcuna prospettiva di delineare una politica comune per il futuro. Ed ancora meno di interventi immediate per dare una mano subito.
Appuntamento a Vilnius
Tanto più che lo “scambio di vedute” avverrebbe dopo un esteso esame del programma dei lavori per il Consiglio Europeo di Vilnius (28-29 novembre) dove il tema centrale saranno i rapporti con l’Europa Orientale: gli Stati Baltici, la Polonia, la Bulgaria e la Romania sono alle prese già ora con difficoltà doganali alla frontiera con la Federazione Russa, con gli ostacoli che Mosca sta ponendo all’accordo commerciale Moldavia-UE e con il timore di un vicino la cui popolazione diminuirà di venti milioni nei prossimi vent’anni, il tasso d’alcolismo tra i maschi sta raggiungendo punte elevatissime e si avverte il rischio di disgregazione e di afflusso di popolazione dall’Est.
Le indifferenti migrazioni
A loro gli immigranti da Mediterraneo od Africa interessano poco o nulla. ‘Ciascun si occupi dei suoi’ , avrebbe detto alla riunione dei Rappresentanti Permanenti dell’UE, che ha preceduto il vertice, un diplomatico di alto lignaggio di uno Stato dell’Europa del Nord, ricevendo l’incoraggiamento di numerosi colleghi.
Chiamiamola crescita…
E la crescita? Sarà il tema centrale del giovedì pomeriggio e verrà introdotto da una relazione del Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso. L’ordine del giorno è puntuale: economia digitale, innovazione e servizi. Nessun cenno ad “allentamenti” del Fiscal Compact. Anche in quanto Barroso e i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno ricevuto un lettera (non tanto) riservata di Angela Merkel, datata 19 ottobre, ed inviata proprio subito dopo l’avvio dei negoziati con i socialdemocratici sul programma della “grande coalizione”.
Le modifiche a Maastricht secondo Berlino
La lettera del Cancelliere contiene indicazioni giuridiche puntuali su come emendare il Protocollo N.14 del Trattato di Maastricht. In effetti per “re interpretare” il documento, come sostenuto a Roma il 14 ottobre dal primo ministro finlandese, Jyrki Katainen, allora in visita ufficiale all’Italia. A Berlino si sostiene che i socialdemocratici hanno chiesto il passo tra i preliminari del negoziato sul programma di governo per tre buone ragioni. In primo luogo, gran parte delle riforme attuate in Germania (e, secondo i tedeschi, non realizzate negli Stati europei a forte debito e bassa competitività) sono frutto del lavoro dei due governi Schröder dal 1998 al 2005; i socialdemocratici rivendicano la “primogenitura riformatrice”. In secondo luogo, il “blocco sociale” su cui più è gravato il costo delle riforme è quel ceto medio basso impiegatizio ed operaio rimasto fedele al partito (nonostante il tracollo dei consensi) che più di altre parti dell’elettorato tedesco non vede affatto bene che i loro sacrifici vadano a beneficio di chi, a torto o ragione, considerano lasco.
Fallaci illusioni sull’altruismo della grande coalizione alla tedesca
In terzo luogo, al tavolo del negoziato i socialdemocratici hanno chiesto che il Ministero dell’Economia (ampliato nelle competenze – sino a comprendere infrastrutture ed ambiente- e, quindi, rafforzato) vada ad un loro esponente di punta; ciò li porrebbe al centro della politica europea. I ‘contractual arrangements’ rappresenterebbero un effettivo trasferimento di sovranità alle autorità europee da quelle nazionali. Inutile illudersi, quindi, che la “grande coalizione” sia più tenera del Governo tedesco precedente.
Meglio una bella bevuta…
I “nostri eroi” rischiano di tornare da Bruxelles, la sera del 25 ottobre, a mani vuote in tema sia d’immigrazione sia di flessibilità nella lettura di Maastricht. E’ possibile che prima di imbarcarsi per tornare a Roma vadano a farsi una bevuta a La Morte Subite, birreria di Bruxelles ben nota a Enrico Letta (ma non a Fabrizio Saccomanni).

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