sabato 19 ottobre 2013

I Masnadieri a Parma ravviva l'anno verdiano in Milano Finanza del 19 ottobre



Scena
I Masnadieri a Parma ravviva l'anno verdiano
di Giuseppe Pennisi

Per il bicentenario della nascita di Verdi, Parma festeggia in modo austero. Il Festival 2013 include numerosi concerti ma due delle tre opere, Simon Boccanegra e Falstaff, sono riprese di titoli visti di recente al Regio. È invece una nuova produzione I Masnadieri, in scena fino al 27 ottobre.
http://www.milanofinanza.it/artimg/2013/206/1847373/1-img669023.jpgSarebbe dovuta arrivare la messa in scena di Gabriele Lavia, presentata al San Carlo e a La Fenice. Pur se meno trucida della versione di Lavia, al Regio la lettura del regista Leo Muscato mette a nudo il disfacimento interiore dei protagonisti, sempre in bilico nel farsi percepire allo stesso tempo vittime e carnefici. Le scene di Federica Parolini e i costumi di Silvia Aymonino situano la vicenda in una cupa Germania e Boemia del Settecento come previsto nella tragedia di Schiller, da cui Andrea Maffei trasse il libretto. È una cruenta vicenda di lotte tra fratelli per l'amore (o solo il possesso) della stessa donna e per l'eredità paterna. Nonostante I Masnadieri sia una delle rare opere verdiane in cui c'è un certo afflato religioso, nel drammone non manca neanche il femminicidio. Il giovane Francesco Ivan Ciampa tiene bene insieme orchestra e cast di questo lavoro rigorosamente a numeri musicali chiusi (come nel melodramma donizettiano) di un Verdi trentacinquenne. Buono il cast, dove primeggiano Roberto Aronica, Arthur Rucinski e soprattutto Aurelia Florian, un giovane soprano drammatico di coloratura romeno alle prese con un ruolo impervio scritto su misura per Jenny Lind, che lo interpretò nel 1847 a Londra (dove l'opera debuttò). È una promessa che val la pena tenere d'occhio. (riproduzione riservata)

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