InScena
Simon
Boccanegra torna al suo mare
di Giuseppe
Pennisi
Simon
Boccanegra di Verdi ha inaugurato il Festival di Parma il 1° ottobre e la
stagione del Regio di Torino il 9 ottobre. Quest'anno è nei cartelloni anche
del Teatro dell'Opera di Roma e della Scala. L'edizione in scena a Torino fino
al 23 ottobre si avvale dell'allestimento di Sylvano Bussotti, risalente al
1979, ma più ripreso dalla metà degli anni 80. È sicuramente meglio di
produzioni più recenti e afferra il carattere marino dell'opera.
Il protagonista è stato tolto dal suo mare per entrare
in politica e vuole tornarci almeno per morirvi. Propone un medioevo genovese
come quello dei tableaux d'inizio Novecento. La concertazione di Gianandrea
Noseda riflette questo carattere dell'opera, con le onde del Tirreno che
sembrano far da contrappunto alla tragedia dei protagonisti. Molto curati gli
assoli dell'arpa e di altri strumentisti. Il pubblico delle prime ha attribuito
grande successo allo spettacolo, nonostante le voci non fossero tutte
all'altezza. Possente il Boccanegra di Ambrogio Maestri, che pone poca
attenzione alle mezze voci, efficace il Fiesco di Michele Pertusi, che ha
scansato i registri più gravi. Probabilmente in serata poco fausta il Paolo di
Alberto Mastromarino. Non hanno brillato nemmeno i due giovani innamorati. È
risultata un po' stridula Maria José Siri e in difficoltà nell'avvio della
cavatina Come in quest'aura bruna nell'impervia aria Cielo, pietoso. Roberto De
Biasio è stato aiutato da Noseda che ha abbassato la sonorità dell'orchestra.
Nelle repliche potranno essere fatte correzioni di tiro. (riproduzione
riservata)
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