mercoledì 23 ottobre 2013

Nuove regole Ue, il ruolo dell’Italia in Avvenire 24 ottobre



Nuove regole Ue, il ruolo dell’Italia


DI GIUSEPPE PENNISI

« P rima o poi, il Trat­tato di Maastricht va riscritto da ca­po a fondo». Lo ha detto il pri­mo ministro finlandese, Jyrki Katainen, nel corso della visi­ta ufficiale in Italia il 14 otto­bre. Quasi in parallelo, il can­celliere Angela Merkel ha co­municato alla Commissione europea e alle cancellerie del­l’Eurozona l’intenzione di mo­dificare i trattati per introdur­re specifici contractual, cifre e scadenze da rispettare per az­zerare l’indebitamento netto delle pubbliche amministra­zioni in percentuale del Pil e portare al 60% del Pil lo stock di debito pubblico. Katainen guida in Finlandia un 'gover­no di larghe intese', Merkel si accinge a condurre una 'gran­de coalizione'. Appartengono ambedue al Partito popolare europeo.

In questi ultimi anni si sta ri­scrivendo a spizzichi e bocco­ni il Trattato di Maastricht, ne­goziato in fretta e furia sul­l’onda dell’unificazione tede­sca, per tenere conto di un’e­voluzione della situazione, molto differente da quanto i­potizzato nel 1992-93. Le nu­merose toppe poste in questi anni possono creare una ma­rea di controversie giuridiche tali da azzoppare l’Eurozona. La lettera di Angela Merkel è stata inviata subito dopo l’av­vio dei negoziati con i social­democratici sul programma della 'grande coalizione' e contiene indicazioni giuridi­che puntuali su come emen­dare il protocollo n.14 del Trat­tato. A Berlino si sostiene che ci sono buone ragioni per ipo­tizzare che siano stati i social­democratici a chiedere il pas­so che sarà al centro del verti­ce di oggi e domani. Gran par­te delle riforme attuate in Ger­mania (e, secondo i tedeschi, non realizzate negli Stati eu­ropei a forte debito e bassa competitività) sono frutto del lavoro dei due governi Schrö­der dal 1998 al 2005; i social­democratici rivendicano la 'primogenitura riformatrice'. Il 'blocco sociale', poi, su cui più è gravato il costo delle riforme, è quel ceto medio basso impiegatizio ed operaio rimasto fedele al partito e che, più di altre parti dell’elettora­to tedesco, non vede affatto bene che i suoi sacrifici vada­no a beneficio di chi, a torto o ragione, considera lasco. Nel negoziato per la grande coali­zione, i socialdemocratici han­no chiesto che il ministero del­l’Economia (ampliato nelle competenze sino a compren­dere Infrastrutture e Ambien­te) vada ad un loro esponen­te di punta che li porrebbe al centro della politica europea. I contractual arrangements rappresenterebbero un effet­tivo trasferimento di sovra­nità alle autorità europee da quelle nazionali. L’aver pro­posto una revisione dei Trat­tati non vuol dire che la trat­tativa inizierà presto. Tanto più che tra il 22 ed il 25 mag­gio prossimo si terranno le e­lezioni del Parlamento euro­peo. Il dado, però, è tratto. Per l’Italia il negoziato potrebbe essere una grande opportu­nità, perché è verosimile pen­sare che abbia inizio nel se­mestre in cui Roma avrà la presidenza del Consiglio Eu­ropeo e delle sue varie dira­mazioni. Un’opportunità a cui prepararsi da subito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Il negoziato sul Trattato di Maastricht per Roma è un’occasione, in vista del semestre Ue



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